mercoledì 29 dicembre 2010

Attentato a Fini: trapelano i dettagli dalla Procura

Lo schema era semplice e poggiava sulla conoscenza del tipo d’uomo, del quale era noto il fatto d’essere incapace di pensiero proprio ma bravo ad articolare quello degli altri.

Quindi, osservatolo come propalatore delle idee di Almirante prima e di Tatarella poi, il piano per colpire l’individuo è stato quello di farlo imboccare da compiacenti consiglieri per fargli decretare la nascita del Popolo delle Libertà come “comiche finali” per poi farlo correre sul predellino a far parte del progetto in vista delle politiche del 2008.

Poi, fattolo cofondatore del partito, gli astuti manovranti l’hanno messo di peso in trincea a dire esattamente il contrario di quanto diceva il socio ogni qual volta questi apriva bocca.

Infine, hanno assestato il colpo all’uomo facendolo costituire in Gruppo politico nell’ambito del Parlamento con promessa d’esser parte della coalizione senza alcuna intenzione di accasarsi fuori dal centrodestra, con pubblica dichiarazione che mai avrebbe potuto votar sfiducia al governo per poi fargliene presentar mozione di sfiducia contro e portarlo alla conta per vedersela bocciare.

Piano riuscito, ora di Fini si dice essere fascista a sinistra e badogliano a destra. In sintesi, è stato bruciato.

Nell’inchiesta della Procura, i dettagli del piano, i nomi degli esecutori e il sospetto sul mandante del delitto perfetto.

Luca Procaccini

mercoledì 15 dicembre 2010

Nuovo messaggio di Fini su YouTube

Quando montava l’inchiesta sulla casa di Montecarlo del partito di AN fatta girare sulla carta per poi finire nella disponibilità del cognatino, Fini pensava che tutto si sgonfiasse senza neanche il bisogno di un chiarimento.

Poi, incalzato da quantità industriali di prove, manco fosse Bin Laden, si affidò al video messaggio per dire che nulla sapeva, che al massimo si rimproverava d’esser stato un po’ distratto e che se ce ne fosse stata prova della proprietà della casa in capo al congiunto avrebbe rassegnato dimissioni dall’alto scranno.

Poi sullo scranno è rimasto seduto ed a dispetto del bon ton istituzionale da lì, ascoltando Bocchino, col suo ditino alzato ha prima fatto un gruppo parlamentare ma ha detto che mai avrebbe fatto un partito.

Poi ha fatto un partito ma ha detto che mai avrebbe fatto opposizione perché rimaneva come terza gamba della maggioranza.

Poi ha votato la fiducia al governo ma ha presentato una mozione di sfiducia.

Poi gli è stata bocciata la mozione e ha dichiarato d’essere col suo partito all’opposizione, ma ha detto che non è stata sconfitta politica la sua ma solo numerica.

Si preannuncia messaggio YouTube ove l’uomo al massimo si rimprovererà d’esser stato un po’ distratto nella gestione del Bocchino, e in caso di prova della sconfitta politica se ne assumerà  responsabilità con le dimissioni, ma mai dalla carica di Presidente della Camera.

Luca Procaccini

martedì 7 dicembre 2010

Yara. Un nuovo iscritto nel registro degli indagati dopo la perizia che scagionerebbe Fikri

Più di 100 procedimenti e oltre 900 magistrati che si sono occupati di lui e del suo gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2.560 udienze in 15 anni e fiumi di soldi anche per consulenti. Processi per corruzione alla guardia di finanza e in atti giudiziari, abuso edilizio, irregolarità nei diritti televisivi e nella cessione di calciatori, abuso dei voli di stato e sulle minorenni, condotta immorale con donnine dedite all’antico mestiere e foto all’interno della dimora privata.

Ci hanno provato in ogni modo a farlo divenire indigesto agli italiani. Ma niente da fare, gli italiani non hanno abboccato ancora. E allora, colpo di teatro, trapela la notizia: iscritto nel registro degli indagati per la scomparsa di Yara sarebbe un uomo del mondo della televisione diversamente giovane, bassino ma che usa il tacco alto, con pochi capelli ma trapiantati, dalle battute facili ma che per alcuni sono gaffe. Questo l’identikit costruito dagli inquirenti. Ma per avere il nome pubblicato su tutti i giornali bisogna aspettare il prossimo mese di marzo, sicura scadenza elettorale.

Luca Procaccini