giovedì 26 febbraio 2009

Proclamato lo sciopero dei giornalisti. Non c’è norma che tenga: è selvaggio

Il Pubblico Ministero di Roma che svolgeva l’inchiesta su Berlusconi, per le presunte azioni delittuose commesse nel raccomandare le attrici, ha chiesto l’archiviazione del procedimento perché il fatto non sussiste. Subito dopo aver appreso la notizia, i giornalisti hanno proclamato un’assemblea permanente della categoria. È un attacco alla libertà di stampa. Archiviare un procedimento aperto nei confronti di Berlusconi significa rendere impossibile per diverse testate assicurarsi la sopravvivenza. Con questo provvedimento, vengono spazzate via intere programmazioni editoriali e mandati in fumo interi business plan.

Poi la beffa: per la Procura le intercettazione telefoniche sono irrilevanti e vanno distrutte. Un vero e proprio attacco alla libertà d’informazione. La Pubblica Opinione ha fame di notizie. Vuole sapere se puttaneggio c’è stato tra potenti e avvenenti artiste. Non è da Paese civile distruggere le registrazioni delle conversazioni, magari inerenti i movimenti di sottane, anche se irrilevanti.

All’unanimità votato lo sciopero immediato e a tempo indeterminato, senza preavviso e selvaggio. Non c’è norma che tenga.

Luca Procaccini

mercoledì 25 febbraio 2009

Dopo 60 anni di nucleare cattivo, le cui scorie fanno ancora danni, ecco il nucleare buono

Per sessant’anni la Repubblica Italiana ha dovuto convivere con dei rompipalle atomici in Parlamento. Poi, finalmente, li ha messi fuori. Verdi, Rifondaroli, Comunisti Italiani e Socialisti, tutti licenziati. Le scorie negative di tanta permanenza saranno lunghe da eliminare. I danni del benaltrismo, ossia i danni del “è ben altro quel che c’è da fare per risolvere i problemi” opposto ad ogni progetto venisse proposto nel Bel Paese, sono lontane dall’essere smaltite. Ma il cambiamento già s’avverte: fuori i rompipalle atomici, dentro l’energia nucleare.

In Italia si torna a sperare. Finita la stagione del qualunquismo radical Chernobyl, finalmente finiremo d’acquistare energia atomica dai Paesi esteri e avremo una bolletta energetica meno costosa. Quindi, maggiore competitività e meno ipocrisia, oltre che minor inquinamento da energia prodotta con petrolio e carbone.

Magari, così riusciremo a tenere sotto controllo le polveri sottili e smetteremo di regalar soldi alla Fiat con gli incentivi alla rottamazione motivati con la balla spaziale che serve un parco auto più rispettoso dell’ambiente. Se poi tutto ciò potesse essere utile anche per farla finita con gli “ecopass” che curano l’inquinamento come l’aspirina lenisce la broncopolmonite, il contribuente automobilista inutilmente purgato ne gioverebbe sia per la salute che per il portafoglio.

Benservito al rompipalle atomico, benvenuto al Nucleare.

Sandro Sisler

martedì 24 febbraio 2009

Dopo l’appello di Napolitano, adotta anche tu un Barone a distanza

Napolitano è intervenuto per chiedere una revisione della legge Gelmini lì dove taglia i fondi alle università.

Fa nulla che, nella classifica dell’eccellenza nel mondo universitario globale, l’Italia si piazza al 150° posto con la sola presenza dell’università di Bologna. Tutto il resto è non classificato, fuffa.

Poco importa che, negli ultimi lustri, sono nate Università in cittadine italiane al solo scopo di creare nuove cattedre da assegnare agli “Assistenti a vita” dei Professori delle Università dei grandi centri.

Non conta il fatto che, oltre alla moltiplicazione dei centri universitari, per i medesimi scopi, c’è stato anche l’aumento esponenziale dei corsi di laurea, nell’ambito delle Università grandi e piccole, al solo fine di generare cattedre da destinare agli aspiranti Professori di ruolo.

Tutto questo è stato il consolidato sistema del Baronato universitario. Ora invece si è di fronte ad un nuovo caso sociale. Il Baronato decaduto.

E allora ecco l’intervento del Presidente, e subito la soluzione del Governo: adotta anche tu un Barone a distanza. Con una spesa minima potrai consentire la sopravvivenza di una specie vissuta in cattività che mai potrà farcela a salvarsi nel mondo reale.

Salviamo il Barone dall’estinzione, o da un destino da Barbone.

Luca Procaccini

lunedì 23 febbraio 2009

Gli italiani diffidano dalle imitazioni, ditelo a Franceschini

Berlusconi un problema per la democrazia? Lo diceva l’estrema sinistra ieri e lo dice Di Pietro oggi.

Berlusconi un pericolo per la Costituzione? Lo diceva l’estrema sinistra ieri e lo dice Di Pietro oggi.

Berlusconi un pericolo fascista? Lo diceva l’estrema sinistra ieri e lo dice Di Pietro oggi.

L’Italia è un Paese democratico, e in democrazia l’elettore decide. E se non sceglie Berlusconi, sceglie l’originale e non l’imitazione. E l’originale con questi argomenti oggi è Di Pietro, non il PD. Ditelo a Franceschini.

Sandro Sisler

domenica 22 febbraio 2009

Azione kamikaze. Si teme per Franceschini

Nell’ambito dell’assise del PD, cercavano qualcuno da immolare come un martire sull’altare della guerra di fede contro Berlusconi. Ma questa volta tutto era più difficile. A differenza delle altre occasioni, questo giro tutti avevano contezza del fatto che non bastava metterci la faccia. Con il disastro attuale in casa PD, e una differenza incolmabile in termini di consensi tra PD e PDL, serviva un culo da offrire in sacrificio alla causa e i maggiorenti si erano tutti defilati. Va bene lo spirito di servizio per il partito, però questo atto di devozione brucia.

E allora eccolo saltare su dalle retrovie, come capita sempre nell’arruolamento dei kamikaze, il soldato Franceschini. Giuramento sulla Costituzione, come fosse il Corano, registrazione dello sproloquio contro l’infedele, come d’uopo, e giù a novanta gradi, per meglio offrirsi in sacrificio per la causa.

Luca Procaccini

sabato 21 febbraio 2009

Franceschini il Gattopardo segretario del PD

Sono anni che ci dicono d’essere belli, bravi e buoni perché fanno le primarie. Fa nulla che erano la parodia di quelle americane e che mettevano in fila la gente per votare Prodi prima e Veltroni poi. Vietate le vere candidature antagoniste. Questa era la strada da seguire per essere moderni, cioè all’americana.

Poi, oltre che all’americana, il PD doveva essere anche agli antipodi della vecchia politica dell’Unione. Basta l’antiberlusconismo come unico collante per stare insieme, e comunque come unico programma di governo.

E invece? Niente primarie, elezioni bulgare con Franceschini e Parisi a giocarsi l’elezione con questo che aveva le stesse chance della Pro Patria di battere l’Inter. Pazienza, tanto era una messinscena.

L’importante è quel che dice il nuovo segretario Franceschini: “Berlusconi ha una visione autoritaria dello Stato, ritiene il Parlamento un ingombro, attacca la Costituzione sfruttando la tragedia di una giovane donna che sta morendo ecc. ecc.”.

Se queste sono le premesse, al congresso di ottobre si arriverà per riportare in casa i Bertinotti, i Pecoraro Scanio, i Luxuria, i Caruso, il diavolo e l’acqua santa.

Franceschini protagonista, ma del romanzo il Gattopardo. Mancava solo che dicesse: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!"

Sandro Sisler

A San Remo Conigliette, al Grande Fratello super tette

Che il Grande Fratello fosse un film porno le cui scene migliori si sono viste nella mente dei telespettatori è cosa risaputa sin dalla prima edizione, ma che il festival della canzone italiana abbisognasse delle Conigliette di Playboy per essere al passo con la concorrenza ci preoccupa.

Il mondo gira intorno a culi e tette, tutto il resto è contorno. Questo è vero, lo sanno pure le pietre. Se critica s’intende fare, mai alle fattezze esposte che hanno riempito il cuore di gioia anche a chi scrive, ma alla necessità di staccare l’assegno di un milione di euro al conduttore del programma.

Per molto meno, con quelle tette, ci sarei stato capace anch’io a fare audience. E senza neanche il bisogno d’averci come spalla uno che appare un po’ minchione per far ridere. Anche quello mi riesce benissimo.

Mi propongo in RAI per l’edizione 2010.

Luca Procaccini

venerdì 20 febbraio 2009

Nessun congresso del PD. Fini è il nuovo segretario per deduzione logica

Fini è un leader, ma senza partito.

Il PD è un Partito, ma senza leader.

Fini è un antifascista, ma non è comunista.

Il PD è un partito antifascista, ma non vuole i comunisti.

Fini è il nuovo segretario del PD.

Luca Procaccini

Fabrizio Corona e Lapo Elkann. A mentire è il primo

Lapo ha accusato Corona d’aver tentato di incastrarlo giocando spregiudicatamente sulla vicenda che l’ha visto con un piede nella fossa.

Corona ha dichiarato: “Non ho tentato di fare alcun tranello a Elkann. Voglio ricordargli di quante volte ci chiamava per dirci di organizzare festini e portare delle donne. Noi ci siamo sempre rifiutati”.

Nessun bisogno di replica dall’Elkann, la notizia è apparsa immediatamente infondata. Lapo non avrebbe mai chiesto donne per festini. Agli allegri convegni promossi dal rampollo partecipavano solo quelli che avevano una marcia in più, da azionare con la leva del cambio. Di donne neanche l’ombra.

Sandro Sisler

giovedì 19 febbraio 2009

Di Pietro: l’uomo nuovo

I lavori in corso per l’evoluzione dell’uomo sinistro sono passati da PCI, PDS, DS, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Rifondazione per la Sinistra, Ulivo, Unione e, infine, PD. Il risultato dell’avvicendarsi di tante sigle è IdV, e l’uomo nuovo coniato dalla sinistra è Tonino.

Alle dimissioni di Veltroni, è seguita da parte dell’uomo nuovo l’assunzione della bandiera di leader dell’unico partito di opposizione con la semplificata spiegazione di ciò che è accaduto all’amico Walter: “Noi siamo l’unica opposizione rimasta nel Paese. Quando uno non decide se essere maschio o femmina, finisce per non essere nessuno”.

L’uomo nuovo della sinistra: un ex poliziotto dai modi bruschi e un poco omofobo.

La sinistra è fuori, dal Parlamento. Il centrosinistra è fuori, e basta.

Luca Procaccini

mercoledì 18 febbraio 2009

Ronde in città. Panico a Milano, Napoli e Roma

Porte e finestre sbarrate. Cittadini atterriti. Non una mosca volare. Sono arrivate le ronde. Nei parchi, nelle piazze e sulle vie girano in gruppo cittadini che, armati di telefonini, segnalano alle Forze dell’ordine eventuali commissioni di reato.

È un esodo. Consigliati dalle menti illuminate della sinistra, molti civili abbandonano le città e si rifugiano nelle campagne. Unico rimedio per sottrarsi alla deriva violenta della società moderna. Più degni i tempi andati quando le Forze dell’ordine non riuscivano a presidiare il territorio e spacciatori e stupratori erano padroni degli spazi pubblici.

Si stava meglio quando si stava peggio.

Luca Procaccini

martedì 17 febbraio 2009

Le intuizioni di Veltroni

Chi chiese a Veltroni chi avrebbe vinto le politiche, si sentì rispondere il Pd.

Chi chiese a Veltroni chi avrebbe vinto le elezioni abruzzesi, si sentì rispondere il Pd.

Chi chiese a Veltroni chi avrebbe vinto le elezioni sarde, si sentì rispondere il Pd.

Chi chiese a Veltroni di che colore era il cavallo bianco di Napoleone, si sentì rispondere nero.

Luca Procaccini

lunedì 16 febbraio 2009

Roma, Bologna, Milano. Stupri, sesso o amore?

Qui nessuno è straniero. Questo è un Paese progressista. Non è possibile che in America ci hanno un presidente di colore e noi diamo la caccia all’uomo nero ogni qual volta accade qualcosa. Basta con l’essere così all’antica, cerchiamo di diventare un Paese moderno. Stupri in Sicilia a Roma, Bologna e Milano? Romeni ed extracomunitari si cimentano in queste imprese? La soluzione è nella cultura. È sbagliato imporre l’integrazione nella nostra società. Dobbiamo conoscere, capire e apprezzare le tradizioni e i costumi di chi viene nel Belpaese. Forse scopriremmo che questo è un amore che si manifesta secondo usanze a noi ignote. E invece, ce la prendiamo col forestiero.

Quanto siamo provinciali, che vergogna.

Sandro Sisler

domenica 15 febbraio 2009

Un milione di euro a Bonolis, di più alla Ventura. Molto di più a Fazio. RAI: Rapina Agli Italiani

Lo spot della RAI vuole farci credere che, se anche in passato fosse esistita la RAI, il mondo sarebbe stato migliore. Questo, per convincerci della opportunità di pagare il canone: circa 107 euro l’anno. Letti i compensi che la RAI paga ai suoi fortunati presentatori, anche in periodi di crisi nera, monta il convincimento che certamente il mondo sarebbe stato migliore senza la RAI. A prescindere dalla dubbia qualità dei programmi e dalla considerazione che non appare più necessario conservare il canone anche ora che RAI si procura denari dalla pubblicità come le emittenti private, a tutti il canone appare equo come la tassa sul macinato di medievale memoria.

Oggi ogni casa mediamente ha un televisore. Oggi con 107 euro una famiglia media ci fa una buona spesa. Oggi alcune famiglie medie non riescono a fare una buona spesa. Oggi a tutte le famiglie medie è chiesto il pagamento del canone RAI.

Quindi, 60 milioni di italiani, una quantità di denaro impressionante nelle casse della RAI, alcuni spesi, altri buttati in compensi d’oro.

Di questi tempi si scrive RAI, si legge Rapina Agli Italiani. Con l’aggravante dei futili motivi.

Luca Procaccini

sabato 14 febbraio 2009

Tabaccaio condannato a pagare moneta per l’uccisione del rapinatore. Soldi spesi bene

Tre rapine in tre mesi. Pistola in faccia e incasso consegnato. Fifa blu e pistola in fondina.

Sette colpi sparati, un rapinatore morto e uno ferito. Un anno e otto mesi di condanna con pena sospesa e l’obbligo di risarcimento dei danni inflitto alla vittima della rapina: 7.000 euro per le spese processuali più un'ulteriore cifra da definirsi ai parenti del morto e del suo compare ferito.

Un po’ caro ma ne valeva la pena. Meglio un brutto processo che un bel funerale.

Luca Procaccini

San Valentino: trovata un’intesa Berlusconi–Veltroni

Berlusconi ha dichiarato d’esser preoccupato per la crisi.

Veltroni ha dichiarato d’esser preoccupato del fatto che Berlusconi ha detto d’esser preoccupato.

Effusioni. Qualche decina di milioni d’italiani sono preoccupati di come fare per mettere in fila il pranzo con la cena e questi "ricchioneggiano".

Luca Procaccini

giovedì 12 febbraio 2009

Manifestazione di piazza del Pd con Scalfaro. Coro unanime: "A questo gioco al massacro non ci sto”

La piazza era gremita, il palco era tutto bardato di bandiere del Pd, al pulpito arrivava Scalfaro.
Prima silenzio, poi brusio, infine monta la rabbia del manifestanti; tutti concordi: “A questo gioco al massacro non ci stiamo”.

Insomma, del fatto che il Pd sia un partito abortito sul nascere, che non abbia leader e ogni dì perda consensi ci si era abituati. Ma aggrapparsi a Scalfaro per avere una bandiera è da suicidio di massa.

E i militanti a questo gioco al massacro non ci stanno.

Sandro Sisler

Il bipolarismo certificato di Veltroni

Veltroni volle il Partito democratico perché era ora di finirla con la politica strillata degli alleati d’estrema sinistra. Poi s’è alleato con Di Pietro che non strilla, bercia.

Veltroni volle proporsi come quello che non ha nemici, ma avversari politici. E per tutta la campagna elettorale evitò di nominare Berlusconi. Poi, a neanche un anno di governo Berlusconi, s’è già abbarbicato sulla posizione antiberlusconiana d.o.c.

Veltroni cerca e trova l’accordo con il Pdl per la riforma della legge elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo. Poi propone una manifestazione di piazza per la difesa della Costituzione da Berlusconi.

Veltroni è il vero bipolare certificato. Ma dal medico che ha riscontrato disturbo bipolare. L’anticamera della schizofrenia.

[foto via flickr.com/photos/ramella]

Luca Procaccini

martedì 10 febbraio 2009

Caso Eluana Englaro. Travaglio ha capito tutto


Della morte della povera Eluana a Berlusconi non è importato mai nulla. Egli voleva solo calpestare la legge e i giudici. Parola di Travaglio: “Usano questa persona, o quello che ne rimane, come scudo umano per i loro sporchi traffici, per i loro sporchi affari, per i loro sporchi tornaconti, tanto per cambiare. Tutto, in questi quindici anni, è stato usato dal Cavaliere per il suo sporco tornaconto, qualunque cosa capitasse lo rivolgeva immediatamente ai suoi vantaggi e ai suoi affaracci privati. Eluana è un pretesto – sì, l'ho detto, non lo dirò più – per fare affari, per sistemare pratiche, per moltiplicare l'immunità, per dare la spallata definitiva alla giustizia”.

Eccezionale, grazie a Travaglio anche un caso che ha scosso le coscienze viene a noia. Finalmente si torna alla normalità.

[foto via flickr.com/photos/lifeontheedge]

Luca Procaccini

lunedì 9 febbraio 2009

Caso Eluana Englaro. Storico accordo tra Governo e Vaticano


Per alcuni, la vita di Eluana non è degna d’esser vissuta. Invece, per il Governo e il Vaticano, una vita, per quanto “non vita”, è sempre degna d’esser vissuta. Quindi, grande sforzo per evitare la morte di Eluana. Il tutto è certamente encomiabile.

Però con l’occasione la riflessione. Ogni anno, in Italia, ci scappa qualche morto per il freddo. Tutte vite indegne d’esser vissute, per alcuni, ma certamente non catalogabili nelle “non vite”. E allora, la svolta. Un decimo dell’impegno del Governo, con un decimo delle ricchezze della Chiesa, e ogni anno si conserverebbero alla vita le eluane e gli eluani che muoiono come le mosche per il freddo. E non c’è neanche bisogno di assistenza 24 ore su 24 con tecnologia e sondino per l’alimentazione. Un tetto, qualche coperta e del cibo caldo. A mangiarlo ci sono capaci da soli.

[foto via ilgiornale]

Luca Procaccini

domenica 8 febbraio 2009

Acqua alta a Venezia e Brindisi


Ci volevano far credere che l’ecosistema era irrimediabilmente compromesso, che per colpa dell’effetto serra avremmo avuto penuria d’acqua e la progressiva desertificazione della Puglia. Così ci dicevano di risparmiar l’acqua fino al punto di svuotarla nella tazza pigiando il pulsante dello scarico ridotto, e meglio ancora se si evitava di scaricarla ogni volta che non s’era fatto l’atto grosso. Panico e senso di colpa per chi non era un minimo stitico.

Ci dicevano che anche i ghiacciai d’Italia erano destinati a scomparire. E così, al posto dello ski estivo, avremmo potuto fare belle passeggiate in vetta alla ricerca di qualche cimelio della prima guerra mondiale restituitoci dallo sciogliersi dei ghiacci.

E invece, d’acqua ne vien giù a secchiate, e di neve ce n’è stata tanta da far esaurire le scorte di sale a città come Milano e Torino.

Ormai una sola certezza. Gli ecologisti, come gli economisti, non ne indovinano più una.

[foto via flickr.com/photos/laszlo-photo]

Sandro Sisler

La nuova frontiera del fetish: il costituziona(na)le


Quando, nel 1948 , s’è redatta la Costituzione, l’Italia era un Paese a economia prevalentemente agricola, non esisteva il televisore (la prima trasmissione Rai è del 1954), il telefono non era in tutte le case, il cellulare non esisteva e Internet poteva essere il nome di una squadra di calcio, come l’Internazionale. Poi, nei lustri, la società è cambiata ma, per alcuni, la Costituzione era un totem sacro e inviolabile. Fa nulla che, come ogni norma, è frutto delle convenzioni umane e non è da confondere con una legge fisica immutabile. Ma tant’è, c’eravamo abituati. Però arrivare al feticismo è troppo.

A sinistra il rapporto con la Costituzione è così morboso che, pare, ci si pratichi pure l’autoerotismo. Così, c’è chi lecca i tacchi a spillo e chi pratica il costituziona(na)le.

[foto via flickr.com/photos/puroticorico]

Luca Procaccini

Eluana, le difficoltà della sinistra


La sinistra ha sempre sostenuto che Berlusconi faceva leggi ad personam per curarsi gli affari suoi.

La legge sulla prescrizione del reato penale? Per salvare Berlusconi, mica perché ogni cittadino ha diritto ad un tempo ragionevole per l’accertamento delle eventuali responsabilità penali.

La legge sul falso in bilancio? Per salvare Berlusconi, mica per evitare che un magistrato, anche in assenza di danno, possa sindacare l’operato degli organi preposti alla formazione del documento. Magari inquisendo il ragioniere della ditta perché non è condiviso l’assunto sul quale poggia la composizione dell’atto.

È dal 1994 che a sinistra si sostiene che Berlusconi fa leggi solo per se stesso.

Poi, il caso Englaro. Chiaramente una legge non per Silvio ma per Eluana.

Imbarazzo a sinistra: e adesso che diciamo?

[foto via forza italia]

Luca Procaccini

venerdì 6 febbraio 2009

Grande Fratello: la hostess fa audience anche in volo

Per qualche settimana, la bella hostess è stata ospite della casa del Grande Fratello, e mezz’Italia è stata a guardarla perché, come capita spesso in quella trasmissione dove culi e tette sono offerti alla morbosa attenzione degli spettatori, prima o poi s’era certi di beccarla come la mamma l’aveva fatta.

Dopodiché, Alitalia la convince a rientrare in servizio. Grande strategia di mercato, biglietti venduti a iosa e quotazioni in Borsa che s’impennano.

Altro che storie, l’intuizione è felice. Se la procace dipendente è generosa come tutte le ospiti del Grande Fratello hanno dimostrato d’essere negli anni, magari ci scappa un capezzolo mentre, durante il volo, si china a servire l’aranciata al passeggero.

Tutto esaurito in biglietteria.

Sandro Sisler

Di Pietro e il sogno americano


Di Pietro è stato poliziotto, magistrato, professore universitario, avvocato, deputato, ministro, fondatore di un partito, imprenditore agricolo e, da ultimo, storico del nazismo.

Altro che sogno americano, l’Italia è il Paese dove proprio chiunque può fare fortuna.

Se Tonino fosse stato capace di gestire il congiuntivo, gli avremmo fatto fare anche il Papa.

[foto via flickr.com/photos/redvette]

Luca Procaccini

mercoledì 4 febbraio 2009

Niente tette alle minorenni. Per decreto del Governo, si troieggia soltanto se maggiorenni


La società moderna è fatta così, prima cresce i ragazzi trasmettendo loro che l’apparenza è tutto e lo status symbol fa la differenza, poi quando tra questi rientra la mammella turgida dalla misura abbondante, si interviene perché ci sia un limite anche lì dove non è di competenza dello Stato imporlo.

È evidente che, se i ragazzi di oggi sono il prodotto dei genitori di ieri, che sono uguali ai ragazzi di oggi, il risultato è questo. Poi, ci si accorge che l’applicazione di poppe alla Pamela Anderson è regalo richiesto dalle minorenni, e concesso dai minorati.

Pronto l’intervento del ministro timorato di Dio: alle minorenni non sia concessa l’applicazione.

Si interviene sull’effetto non sulla causa. Come a dire, svampite e un po’ mignotte sì, ma soltanto dopo i diciotto anni.

[foto via flickr.com/photos/pinkspleen]

Luca Procaccini

Di Pietro già archiviato?


Di Pietro iscritto nel registro degli indagati, atto dovuto dopo la denuncia per le offese al capo dello stato.

Nei corridoi del palazzaccio già correrebbe voce, è pronta l’archiviazione. Atto consueto, secondo tradizione.

Il Di Pietro nazionale, con tutti gli accidenti che gli son capitati, mai è giunto alla fase dibattimentale. Sempre archiviato, che per la procedura vuol significare che non c’è processo da fare perché, o non c’è notizia di reato, o non c’è modo di provare l’accusa.

Mediamente, il cristiano comune, per ottenere soddisfazione, se l’ha da fare per intero il processo.

Nato con la camicia, dicono alcuni. Con la toga, dicono altri.

Comunque, secondo tradizione, vedrete che è pronta l’archiviazione.

[foto via flickr.com/photos/mararie]

Sandro Sisler

lunedì 2 febbraio 2009

Dalai Lama in ospedale, pronto intervento dei Radicali


Il Dalai Lama ricoverato d’urgenza e poi subito dimesso. Grande spavento in tutto il mondo e pronto intervento dei Radicali italiani. Sciopero della fame collettivo e foto nudi in piazza del Quirinale. Poi, conferenza stampa.

Il radicale: “Sono in gioco i diritti civili di un’intera popolazione, Tibet libero!”.

Il giornalista: “Perché quando il Dalai Lama era in Italia e al Governo c’era Prodi (con la Bonino al ministero del Commercio con l’estero), non lo si è voluto ricevere ufficialmente?”.

Il radicale: “Sono in gioco i diritti civili di un’intera popolazione, Tibet libero!”.

Il giornalista: “Non sarà mica stato per non rovinare i rapporti commerciali tra Italia e Cina?”.

Il radicale: “Sono in gioco i diritti civili di un’intera popolazione, Tibet libero!”.

Il giornalista: “Faccia capire, per preservare interessi commerciali non si è avuto il coraggio di ricevere il Dalai Lama, al contrario di quanto hanno fatto Sarkozy in Francia e Bush in America?”.

Il radicale: “Sono in gioco i diritti civili di un’intera popolazione, Tibet libero!”.

Il giornalista: “Vabbé, ho capito…”.

[foto via flickr.com/photos/mrpattersonsir]

Luca Procaccini

Con Emanuele Filiberto, chiuso il travagliato corso dei Savoia d’Italia


Vittorio Emanuele II, prima segretamente aiutava Garibaldi e i suoi a effettuare lo sbarco dei Mille, e poi, senza farne dichiarazione di guerra come il diritto internazionale d’allora già prevedeva, nel 1860 assediava il cugino Francesco II di Borbone in quel di Gaeta per costringerlo all’esilio.

In quegli anni e in quel modo cominciò a formarsi la monarchia d’Italia.

Vittorio Emanuele III durante le seconda guerra mondiale, firmato in gran segreto l’armistizio con gli alleati angloamericani, all’indomani della sua pubblicazione dell’8 settembre 1943, fuggì di notte e di nascosto nelle terre di Puglia accompagnato da Casa reale, Governo in carica e Comandi militari. La dichiarazione recitava, in sintesi, che l’armistizio era firmato ma la guerra continuava nei confronti di chi ci attaccava. Un modo barocco per dire agli ignari italiani che i tedeschi li avrebbero massacrati.

In quegli anni ed in quel modo cominciò a formarsi la Repubblica d’Italia, con cacciata dei Savoia dal suolo patrio.

Emanuele Filiberto, riconquistata la possibilità di calpestare la terra italiana, nel 2009 partecipa alla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle” esibendosi in costume.

In questi anni e in questo modo, la presa di coscienza di essere inadeguati come statisti, ma evidentemente a loro agio con nani e ballerine.

Buon sangue non mente.

[foto via flickr, album di Tracie Taylor Photography]

Luca Procaccini