Nell’ambito dell’assise del PD, cercavano qualcuno da immolare come un martire sull’altare della guerra di fede contro Berlusconi. Ma questa volta tutto era più difficile. A differenza delle altre occasioni, questo giro tutti avevano contezza del fatto che non bastava metterci la faccia. Con il disastro attuale in casa PD, e una differenza incolmabile in termini di consensi tra PD e PDL, serviva un culo da offrire in sacrificio alla causa e i maggiorenti si erano tutti defilati. Va bene lo spirito di servizio per il partito, però questo atto di devozione brucia.
E allora eccolo saltare su dalle retrovie, come capita sempre nell’arruolamento dei kamikaze, il soldato Franceschini. Giuramento sulla Costituzione, come fosse il Corano, registrazione dello sproloquio contro l’infedele, come d’uopo, e giù a novanta gradi, per meglio offrirsi in sacrificio per la causa.
Luca Procaccini
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