Qui nessuno è straniero. Questo è un Paese progressista. Non è possibile che in America ci hanno un presidente di colore e noi diamo la caccia all’uomo nero ogni qual volta accade qualcosa. Basta con l’essere così all’antica, cerchiamo di diventare un Paese moderno. Stupri in Sicilia a Roma, Bologna e Milano? Romeni ed extracomunitari si cimentano in queste imprese? La soluzione è nella cultura. È sbagliato imporre l’integrazione nella nostra società. Dobbiamo conoscere, capire e apprezzare le tradizioni e i costumi di chi viene nel Belpaese. Forse scopriremmo che questo è un amore che si manifesta secondo usanze a noi ignote. E invece, ce la prendiamo col forestiero.
Quanto siamo provinciali, che vergogna.
Sandro Sisler
uei deficente fatti inculturare tu da qualche bel negrone e poi ci sentiamo, se riesci ancora a parlare.
RispondiEliminasenti stradeficiente guarda se ti sta bene questa notizia, così magari gli presti tua nonna per farla "inculturare" alla rumena:
RispondiEliminaPavia: abusa di anziana cieca, arrestato rumeno
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/106642
agli anonimi che precedono nei commenti, una notizia. questo è un blog goliardico (che significa satirico o, per evitare altri equivoci, scherzoso). Quindi, quel che c'è scritto è la parodia (ossia la caricatura) del pensiero sinistrorso (nel post apostrofato come progressista). Quindi, siamo tutti d'accordo (ossia la pensiamo in maniera eguale). spero tornerete a trovarci (ossia a leggerci) nonostante il malinteso (ossia, nonostrante non avevate capito). saluti (ossia, ciao).
RispondiEliminaluca procaccini
MENO MALE mi fai fatto venire uno scioppone
RispondiEliminaTre quarti delle violenze sessuali vengono fatte da Italiani nelle proprie case. Strumentalizzare i delinquenti stranieri, come fai te ed i tg per farne l icona di una cultura è da decelebrati.
RispondiEliminaE certo, iscriviamoci tutti al partito del benaltrismno altrimenti siamo "decelebrati", scrive l'anonimo che precede. E' vero, le violenze all'interno delle mure domestiche sono l'altra faccia della medaglia ma, non può negarsi, le violenze fuori dalle citate mura portano sempre più spesso targa straniera. E allora, se ironizziamo sul problema che la nostra società non si è dimostrata in grado di comprendere le diverse culture che fanno una società veramente cosmopolita, e sul fatto che spesso lo straniero vive ai margini ed in condizioni al limite della civiltà, per poi ipotizzare di leggere certi comportamenti come dimostrazioni d'amore invece che come efferati delitti, ecco arrivare il saggio di turno: è ben altro il problema da affrontare, e riguarda quel che fanno gli italiani all'interno delle loro case, altrimenti sei "decelebrato". prima contestazione: si scrive decerebrato e non decelebrato. seconda contestazione: non apparteniamo al partito del benaltrismo secondo il quale, individuato un fenomeno, ce n'è sempre altro più importante da trattare con il risultato di non aver mai nulla di concreto da proporre. Conclusioni: io sono "decelebrato", che significa che non sono più celebrato da alcuno (ammesso che mai qualcuno abbia inteso me celebre al punto di farne celebrazione), e altri sono decerebrati ma credono di possedere virtù e conoscenza. Consiglio: cominciassero subito con lo studio della lingua italiana e poi, forse, potranno cimentarsi con lo studio dei fenomeni sociologici.
RispondiEliminad'accordo su tutto, o quasi. I popoli si formano anche attravero le migrazioni delle genti, tant'è vero che i romeni non sono altro che nostri cugini. Infatti, ed il nome della nazione lo lascia intendere,la Romania è stata colonia romana che, stante l'atroce guerra di conquista contro un monarca locale risultato particolarmente ostico da addomesticare, alla caduta di questi i romani non hanno avuto pietà e i daci (così mi pare si chiamassero) lascirono le loro terre per trovare scampo. E queste terre vennero occuparte dai romani, poi nei secoli divenuti rumeni. Quindi, d'accordo sul fatto che occorre essere capaci di governare i flussi migratori del tempo. Ma proprio quì s'appunta a critica. Non basta spender buone parole e poi tornare comodi sul divano di casa a veder la partita della nazionale senza curarsi di quel che accade per strada. Ed allora, non potrà che convenire con me sul fatto che non esiste governo di sinistra o di destra che abbia saputo garantire gli standard minimi di dignità umana ai nuovi venuti. E questo si spiega perchè non abbiamo un passato coloniale come molte delle nazioni europee che oggi sono divenute società cosmopolite grazie al trascorrere dei secoli nel corso dei quali c'è stato "reciproco scambio di ospitalità". Quindi, se è vero che l'Italia è la porta dell'europa per i molti disperati, è vero anche che una volta quì da noi nei Centri di Permanenza Temporanea (CPT), i paesi che compongono la nostra cara europa se ne lavano le mani e poco ci aiutano. Con il risultato che, effettuate le verifiche su chi ha diritto d'asilo, tutti gli altri vengono rispediti al mittente perchè esiste una procedura per chiedere accesso al suolo patrio. E questo in ogni dove e non solo in Italia. Con la differenza che mentre noi si cerca di evitare questa moderna tratta degli schiavi mediante gli accordi con la Libia che ci consentono di far ritornare al porto di partenza il barcone della disperazione, in altri paesi progressisti come la Spagna ci si limita a sparare su chi cerca di varcare irregolarmente la frontiera. Chiaro che fa effetto vedere intercettato il barcone e rimandato a casa. Ma è altrettanto chiaro che se gli accordi col Colonnello prevedono la possibilità di rimandare indietro i mercanti di carne umana con il loro carico, è scontato che in terra libica potrà essere effetuata ogni opportuna verifica su quanti dei trasportati hanno effettivamente diritto all'asilo politico. Insomma, un pò più di burocrazia sulle sponde africane del mediterraneo e molta meno tragedia per i continui naufragi che patiscono i disperati del mare. Tutto questo con un' europa veramente unita per affrontare le dinamiche migratorie, e non più solo a misurare il diametro dei cetrioli, ed un'Italia che guadagni la maturità nella gestione del fenomeno pari a quella che hanno maturato gli altri paesi con le politiche coloniali del passato. Non è d'accordo?
RispondiEliminaIncredibile, alla fine siamo d'accordo. E non mi sembra che siamo decerebrati (anche se non tocca a noi deciderlo). Quindi, basta trovare tempo e volontà di riconoscere i problemi e risolverli perchè, tutto sommato, pare proprio che seppur da punti di vista diversi giungiamo alle medesime conclusioni. Peccato che non si è noi a decidere le sorti dell'italia. Infine, e purtroppo, non potremo essere neanche decelebrati perchè di celebrità mai ne abbiamno avuta. Pazienza.
RispondiEliminasaluti