martedì 30 novembre 2010

Fazio, il guru della Rai

All’ultima puntata di "Vieni via con me", Fazio (che in Rai è da lustri e che a sentire i molti ne è guru) ci elenca le cose che ha imparato, e ce le racconta candido col suo sorriso beffardo manco fosse l’ultimo dei venuti. Quasi nove milioni di telespettatori che l’hanno seguito  qualcosa pure l’hanno imparata: a distinguere un guru da un paraguru.

Luca Procaccini

giovedì 18 novembre 2010

Saviano e Maroni. La mafia vince nonostante l’arresto di Iovine detto 'O ninno

Saviano, nell’ambito del programma di intrattenimento culturale “Vieni via con me” spiega che la mafia è al nord e che ha contatti con la Lega.

Maroni s’indigna e chiede di partecipare alla prossima puntata del programma per replicare, il direttore della rete gli nega la possibilità spiegando che può farlo altrove o querelare, per poi ingranare una mezza retromarcia concedendogli la possibilità d’inoltrare uno scritto o un video messaggio per la prossima puntata.

Il ministro argomenta che il confronto video a mezzo messaggio è roba da Bin Laden e che intende replicare in diretta “vis a vis” con Saviano.

Saviano interpreta la richiesta del leghista come la minaccia fattagli da Schiavone detto “Sandokan” che avrebbe voluto guardarlo negli occhi, tipico concetto di sfida mafiosa.

Se questa è la cultura del “programma d’intrattenimento culturale” da quasi 10 milioni di spettatori, dove non c’è tesi, antitesi e sintesi, ma monologo da contrastarsi solo a mezzo querela e interpretazione della opportunità di un faccia a faccia quale intimidazione mafiosa, lo Stato ha già perso.

Se non è un equivoco, l’atteggiamento di Saviano e di chi della RAI interpreta il modo di condurre il programma somiglia alla condotta di bullo di quartiere tipica della cultura mafiosa.

Se anche è un equivoco, non c’è arresto di “ninno” che tenga e questa è prova della cultura italica stil mafiosa della quale non ci libereremo facilmente.

Luca Procaccini

martedì 9 novembre 2010

Fini, nei fatti la prova del genio

Vent’anni di saluto romano e Benito statista del '900, poi l’abiura del fascismo definito come male assoluto.

Vent’anni di cravatte stile agente immobiliare e Berlusconi statista del terzo millennio, poi l’abiura e l’ambizione di andare oltre.

Nel mentre, la rottamazione dell’M.S.I, di A.N., quella asserita del P.d.L., di tutte le sue idee, della famiglia di primo letto.

Poi, una casa del partito a Montecarlo che gira sulla carta per finire al cognato e la dichiarazione che se ce ne fosse stata la prova si sarebbe dimesso dalla carica di Presidente della Camera.

Quindi, la prova del fatto nelle carte processuali e Presidenza della Camera conservata senza cenno all’intenzione di rassegnar dimissioni.

Se è vero che solo le persone stupide non cambiano idea, la prova che Fini è un genio è nei fatti.

Luca Procaccini

lunedì 1 novembre 2010

Ruby Rubacuori: indagati Fede Mora e Minetti per favoreggiamento della prostituzione. Allo studio una legge ad personam che contenta gli italiani

La storia è nota, Emilio Fede Lele Mora e Nicole Minetti sono sotto indagini per l’asserita consumazione dell’odioso reato di favoreggiamento della prostituzione perché avrebbero procurato al Premier donzelle con cui amorevolmente intrattenersi.

Vero o no che ciò sia capitato, il pasticcio è determinato dal fatto che non è reato essere utilizzatore del servizio in questo Paese, ma è delitto tutto ciò che ruota intorno all’antico mestiere.

Così oggi tocca fare il tifo per la Procura perché, magari, con gl’illustri indagati finalmente si fa la legge per salvare loro, ma anche per consentire in Italia d’averci il bordello non per strada bensì in strutture autorizzate, controllate sotto il profilo sanitario e tassate nei profitti come capita a ogni italiano.

Quindi, viva la Procura che indagando a cazzo ce lo libera a tutti!

Luca Procaccini