sabato 28 novembre 2009

Video Mussolini Fiore. Ecco cosa si vede


Abbiamo visto Sircana immortalato a mercanteggiare il prezzo del servigio all’esercente l’antica professione, forse maschio.

Abbiamo letto di quello che avrebbe dovuto essere il nostro RE assiduo fruitore del medesimo servizio, ma solo da femmine.

Siamo venuti a conoscenza dell’Onorevole UDC Cosimo Mele, tutto casa e chiesa, che si trovava tra le mani una squillo in overdose nella stanza d’albergo romano.

Attendiamo gli esiti della tangentopoli pugliese tutta escort e coca, e abbiamo conferma che lo stupratore seriale di Roma era Segretario di sezione del PD.

Non teniamo il conteggio delle pulzelle che avrebbero intrattenuto il Premier, e gli invidiamo il fatto che qualcuno ne avrebbe saldato il conto.

Allibiamo alla notizia che dopo Lapo Elkann anche Piero Marrazzo ami la leva invece che la fava.

Ma Mussolini e Fiore superano ogni immaginazione. Pare stessero in sezione a discutere di politica. Proprio da quelli che meno te l’aspetti.

Roberto Alboni

foto flickr.com/photos/ullkika

mercoledì 25 novembre 2009

Nuovi incentivi alla rottamazione auto: Fiat rinuncia alla chiusura di Termini Imerese

Incassati gli incentivi alla rottamazione reclamati al Governo pochi mesi fa sotto la minaccia della cassa integrazione di massa, e fatti acquisti americani per conquistare il marchio Chrysler, la Fiat ora ipotizza di smettere la produzione di Termini Imerese. La motivazione è semplice: non essendoci acciaierie e fornitori del marchio in zona, ed essendo mal servita da infrastrutture la location, produrre lì le auto costa troppo. Peccato che quando c’era da costruire lo stabilimento a spese del contribuente l’affaire c’era per il gruppo.

Poi, è ovvio, esaurita la mungitura, la partita è da riconsiderare. In perfetto stile italico. Mica come i giapponesi della Toyota, che dopo settant’anni d’utile ed al primo segno negativo di bilancio, decide di ritirarsi dalla formula 1. Circo mediatico molto affascinante, ma altrettanto oneroso.

Come dire, in tempi di crisi meglio concentrare le energie sulla produzione di serie che sulla monoposto da competizione. Tranquilli i tifosi dei motori, mica siamo coglioni come i giapponesi, noi per il giocattolino stravediamo e, piuttosto, rilanciamo lo strumento dell’incentivo. Infatti, dagli ambienti trapela la proposta per il rilancio del comparto: sarà prossimo l’incentivo alla rottamazione dell’auto euro 4, bifuel e a idrogeno. D’altra parte, la Fiat deve vendere.

Luca Procaccini

martedì 24 novembre 2009

PD, Franceschini come la Clinton

Ecco i nomi dei "presidenti di forum" che la direzione del Pd ha approvato su proposta di Bersani. Economia, Paolo Guerrieri; Lavoro, Emilio Gabaglio; Università saperi e ricerca, Maria Chiara Carrozza; Giustizia, Andrea Orlando; Esteri, Piero Fassino; Politiche agricole, Enzo Lavarra; Progetto Mezzogiorno, Umberto Ranieri; Politiche locali, Claudio Martini; Welfare, Giuseppe Fioroni; Politiche sociali e immigrazione, Livia Turco; Politiche dell’istruzione, Giovanni Bachelet; Politiche ambientali, Laura Puppato; Ict, Paolo Gentiloni; Riforma sistema radiotelevisivo, Carlo Rognoni; Riforma dello Stato, Luciano Violante; Finanza pubblica, Enrico Morando; Centro studi, Gianni Cuperlo.

E Dario Franceschini, aggressivo segretario del PD fino a ieri, che fine ha fatto? Diceva di correre per essere confermato segretario ma che, comunque, avrebbe collaborato al progetto anche in caso di sconfitta. Come la Clinton nella corsa alle primarie del PD americano che, sconfitta da Obama, ha poi incassato un ruolo di rilievo nell’esecutivo. E invece Dario è archiviato, e appare cornuto e mazziato. Ecco, proprio come appariva la Clinton quando il marito si trastullava con la Lewinski.

Sandro Sisler

domenica 22 novembre 2009

Fini è uno stroXXX: ecco la prova

Chi dice che l’immigrato è diverso è uno stroXXX. Parola di Fini. E io sono uno stroXXX, ma ho la prova che anche Fini lo è perché abbiamo un’ultima cosa in comune. Quindi, lo straniero per me è diverso perché ha una cultura diversa dalla mia, alle volte una religione diversa dalla mia, di solito una lingua diversa dalla mia, facilmente una storia diversa dalla mia, in alcuni casi un colore della pelle diverso dal mio, sicuramente gusti culinari diversi dai miei, probabilmente abbigliamento diverso dal mio e tifa una squadra diversa dalla mia, se non ama proprio uno sport diverso dal mio.

Siamo diversi e lo riconosco, anche a costo d’essere stroXXX. Non so chi è il migliore tra i due, né tanto meno quale sia la civiltà migliore al confronto. Anche se spesso ho un’idea ben precisa in merito. Quindi mi sento diverso, oppure vedo come diverso lo straniero, e sono uno stroXXX. Però non meno di Fini perché anch’io riconosco che lo straniero ha diritti e doveri come i miei e, troppo spesso, è solo molto più sfortunato di me.

Per me è diverso e so anche perché: il nostro è un Paese con una storia diversa da altri Paesi che, avendo avuto un passato coloniale, hanno costruito nel tempo una società cosmopolita. A noi è appena cominciato il percorso, e solo ora cominciamo ad avere stranieri che prolificano in Italia. Stranieri, appunto, parola che deriva da estraneo se non proprio da strano.

Ma ora la prova del fatto che abbiamo un’ultima cosa in comune io e Fini, e che anche lui è uno stronzo. Io ho una figlia e Fini ne ha due. La prova del nove per vedere se un italiano avverte come diverso lo straniero è chiedergli se gli darebbe volentieri sua figlia in sposa allo straniero, magari abbigliato alla sua maniera, che prega su un tappeto o sa il cielo come, mangia speziato e, perché no, se colorato, virilmente anche fin troppo ben attrezzato. A me, che ho una figlia, ruga solo l’idea e sono uno stroXXX. Ma Fini che ne ha due, scommetto che è doppiamente stroXXX. Lo sfido a dimostrarmi il contrario.

Luca Procaccini

sabato 21 novembre 2009

Dopo la morte per overdose del pusher e l’omicidio di Brenda, Marrazzo sottoposto a programma di protezione

Hanno contestato a Berlusconi d’accompagnarsi ad ambigue signorine, mentre Marrazzo preferiva quelle con la marcia in più.

Hanno scattato centinaia di foto della villa Certosa con i suoi licenziosi ospiti, mentre Marrazzo si beccava il filmato.

Hanno messo, su richiesta di Berlusconi, sotto sequestro giudiziario le foto di villa Certosa, mentre Marrazzo pagava il prezzo del ricatto perché non si divulgasse il filmatino imbarazzante.

Hanno criticato il sistema di protezione personale del Premier, raggiunto facilmente dall’obiettivo del fotografo e dal registratore della D’Addario, mentre hanno spedito a miglior vita il pusher della vicenda Marrazzo, e l’amicone speciale di questi.

Hanno gridato allo scandalo per le frequentazioni di Berlusconi, mentre dovrebbero proporre il programma di protezione a Marrazzo per le sue di frequentazioni.

Hanno sempre qualcosa da dire, ma dovrebbero fare un po’ di silenzio.

Luca Procaccini

giovedì 19 novembre 2009

Giustizia: dopo il processo breve la riforma del diritto di famiglia

Il Tribunale di Milano condanna Mediaset a pagare 750 milioni di euro per i danni derivati dall’asserita corruzione in atti giudiziari, e tale fu la enormità della decisione che, come quasi mai accade in questo Paese, la richiesta della sospensione dell’esecutività della sentenza, effettuata dagli avvocati del Cavaliere, è stata accolta dai magistrati della Corte d’appello.

Ma questa è stata ordinaria amministrazione, perché l’eventuale corruzione in atti giudiziari è cosa assai gestibile rispetto alla corruzione in atti extraconiugali. Dimostrazione ne è che la richiesta di condanna effettuata dalla signora Lario è nella misura del doppio di quella comminata per il lodo Mondadori. Millecinquecentomilionidieuro la richiesta, perché un giudice corrotto non fa danni quanto una moglie tradita.

La notizia è già nell’aria: dopo il processo breve occorre porre mano al diritto di famiglia perché il patto scellerato questa volta non è tra comunisti e giudici. Questi, dopo 15 anni di inutili tentativi, hanno capito che il comunista neanche a questo serve e che l’occasione buona gli viene offerta dalla moglie incazzata.

Luca Procaccini

mercoledì 18 novembre 2009

Battisti estradato in Italia. I motivi della decisione, lo sciopero della fame e il suo scopo

Cesare Battisti, terrorista di sinistra dei Proletari Armati per il Comunismo, condannato in Italia all’ergastolo con sentenze passate in giudicato per quattro omicidi, sfuggito alla pena prima rifugiandosi in Francia, poi in Messico e di nuovo in Francia perché ai tempi di Mitterrand gli era stato garantito, a lui come ad altri terroristi, lo status di rifugiato politico, era scappato in Brasile quando in Francia era stata accolta la richiesta d’estradizione del bandito verso l’Italia.

Così, dopo anni di latitanza in Brasile, veniva finalmente arrestato e, con buon senso manifesto da parte dei giudici brasiliani, gli era stato negato lo status di rifugiato politico ed era stata spianata la strada per l’estradizione verso l’Italia. Però, nonostante le decisioni dei magistrati del suo Paese, il ministro della Giustizia brasiliano aveva stabilito di riconoscere comunque lo status di rifugiato a Battisti motivando la decisione con il timore per la sua vita in caso di rientro dell’uomo in Italia.

Infine, dopo infiniti giri di carte bollate, i giudici brasiliani chiariscono che Battisti è condannato per i reati che ha commesso e non per le sue idee. Cioè, l’uomo è un delinquente comune e non un perseguitato politico. Quindi, biglietto di sola andata per l’Italia. Battisti, mai pentito e fastidiosamente saccente, reagisce con lo sciopero della fame. Speriamo sia per sempre.

Roberto Alboni

lunedì 16 novembre 2009

Riforma della Giustizia. Ecco la proposta del centrosinistra

Il progetto di legge prevede il contingentamento dei tempi. Nesun limite per le indagini preliminari; due anni per il primo grado, due anni per il secondo grado ed altrettanti per il terzo grado. Ciò non vale per i processi che comportino applicazione della pena superiore a dici anni, per i reati di terrorismo, di mafia e per altri come pedofilia, scippo, stalking, immigrazione clandestina e per i recidivi. Per gli altri, se si sgarra coi tempi, si è non giudicati.

Obbrobrio giuridico che non supererà mai il vaglio della Corte costituzionale. Ne sono certi gli esperti della sinistra. Infatti, l’idea di Finocchiaro e i suoi quando erano i maggioranza con Prodi al Governo era tutt’altra cosa: due anni per le indagini preliminari, due dalla chiusura delle indagini e fino all’apertura del primo grado di giudizio, due per il primo grado, altrettanti per il secondo e altri due per il terzo grado. Senza limitazione per reato e per pena astrattamente applicabile.

La differenza però è chiara. Ora si vuol solo rendere da paese civile il processo penale riducendone i tempi biblici. Anche per evitare di continuar ad essere sanzionati in sede europea perché lo Stato viene continuamente condannato a risarcire i danni al malcapitato che ne faccia richiesta in quella sede. Mentre allora si volva salvare Berlusconi a ogni costo. Sicuro. Perché invertendo i fattori il risultato non cambia.

Luca Procaccini

domenica 15 novembre 2009

Sentenza Mussolini: che fine ha fatto il meretricio

Mussolini troia che vuole la morte dei romeni è legittima critica politica. È statuito nella sentenza che respinge l’istanza della Mussolini di inibire la trasmissione del film ove viene recitata l’incriminata frase.
Quindi anche Santanché mignotta che vuole la cacciata degli islamici, Finocchiaro zoccola che non vuole il finanziamento pubblico alle scuole private e Bindi puttana che non vuole la separazione delle carriere dei magistrati?

Attenzione a questa deriva volgare, è scorretta. Il meretricio è cosa seria, un servizio sociale, mica fuffa. Non si può, neanche col favore di una sentenza, sminuirne l’importanza. Quella è gente che lavora, mica dedita alla politica.

Luca Procaccini

mercoledì 11 novembre 2009

Accordo sulla riforma della Giustizia: ecco i punti fermi posti da Berlusconi, Bossi e Fini

Più di 100 procedimenti e oltre 900 magistrati che si sono occupati di lui e del suo gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2560 udienze in 15 anni e fiumi di soldi anche per consulenti. Processi per corruzione alla guardia di finanza e in atti giudiziari, abuso edilizio, irregolarità nei diritti televisivi e nella cessione di calciatori, abuso dei voli di Stato e chi più ne ha più ne metta. E Berlusconi picchia i pugni sul tavolo perché si faccia una riforma della giustizia che lo metta al riparo dal processo Mills e da qualche altra iniziativa delle procure italiche.

Minaccia di rivolte armate contro Roma ladrona, processioni a Ponte di Legno e sul Po da 20 anni, processi per vilipendio della bandiera e delle cariche dello Stato, canottiera da muratore, fallo sempre duro e ictus che quasi lo stecchiva. E Bossi picchia i pugni sul tavolo perché si faccia il federalismo.

Postfascista, aennino e poi nel partito del predellino. Mussolini statista e fascismo male assoluto. Programma elettorale ed elezione al Parlamento. Terza carica dello Stato imparziale e sincero democratico. Posizioni diversificate e richiesta di un partito di tutti e non del capo. E Fini picchia i pugni sul tavolo perché si sentano gli applausi della sinistra.

Ognuno è quel che fa e ha le sue priorità, ma l’accordo è fatto e nasce il processo breve.

Sandro Sisler

martedì 10 novembre 2009

Obama primo presidente americano a Hiroshima. Dalla bomba atomica al pacco nucleare

Barack primo presidente Usa che va a Hiroshima, e sarebbe bella cosa se l’intento fosse quello di riconoscere che Hiroschima e Nagasaki si potevano evitare. È cosa certa ormai che la bomba atomica, con Mussolini attaccato per i piedi a Milano e Hitler carbonizzato a Berlino, fosse cinico esperimento necessario per giustificare gli investimenti fatti, e per mandare un segnale all’allora amico Stalin. Con i giapponesi costretti sulla loro isola, incapace di offrire sostentamento alla popolazione senza le importazioni, bastava un moderno assedio per costringerli alla resa come si faceva anticamente per far cadere le città.

Quindi, senza bomba e col semplice embargo, alla lunga si sarebbe comunque ottenuta la capitolazione di Tokio e l’archiviazione dell’asse Roma-Tokio-Berlino. Ma la sensazione è che il premio nobel della pace non voglia riconoscere gli orrori a stelle e strisce, ma solo giocare la carta emotiva con l’Iran. L’intendimento non è quello di assumere piglio risoluto col riottoso Stato islamico, ma di essere con questo conciliante.

Però, se ragionava bene Churchill, il rischio è che il comprensivo nutra la bestia nella speranza d’essere l’ultimo a esserne mangiato. E allora meglio la bomba atomica, perché l’alternativa è il pacco nucleare.

Luca Procaccini

lunedì 9 novembre 2009

Influenza A: individuato il ceppo sinistro, non c’è cura neanche tra 10 anni

Dalle convergenze parallele di Moro, al pentapartito, per finire all’Ulivo/Unione e ora al Pd di Bersani. Il centrosinistra da sempre è affetto dall’Influenza A, nel senso di Ammucchiata. Ossia, con chiunque sia ma al potere. La prova è nel disperato tentativo di Bersani di convincerci che l’accordo s’ha da fare con Di Pietro, Casini, la sinistra e chi più ne ha più ne metta, per non trovarsi ancora qui, tra 10 anni, allo stesso modo.

Ma sarà ancora così, perché a far cambiare modo di comportarsi ci può riuscire solo la chiusura del ciclo biologico, e fra due lustri questi sono ancora in giro.

Seppur contenti di ciò, resta roba da rimpiangere la Prima Repubblica.

Roberto Alboni

domenica 8 novembre 2009

Bersani-Bossi: prove d’inciucio anti-Berlusconi

Bello il discorso di Bersani. Vuole il superamento del bicameralismo perfetto, il Senato federale, la riduzione del numero dei parlamentari e il rafforzamento delle funzioni reciproche di Governo e Parlamento.

Originale la proposta di Bersani, questa era la legge di modifica della Costituzione approvata da Berlusconi, col suo precedente Governo, e affossata dal referendum nell’ambito del quale Bersani tanto s’è speso perché la legge fosse bocciata.

Coerente il discorso di Bersani. Vuole accordo con chiunque possa dargli il numero di deputati necessario ad avere la fiducia per governare il Paese.

Fa nulla che le idee siano quelle portate da Berlusconi e targate Bossi, e che abbia voluto contrastarle adducendo che la riforma della Costituzione si fa anche con l’opposizione altrimenti col referendum si viene puniti. E fa nulla che la precedente riforma Costituzionale l’aveva fatta il centrosinistra di Prodi senza concertarla con l’opposizione di centrodestra.

Pur di ottenere il potere a sinistra si fa tutto e il contrario di tutto. Anche dire che quello che è stato fatto dal centrodestra, e cancellato dal centrosinistra, ora è il programma del centrosinistra.

Evidentemente, il fine giustifica i mezzi e si può dare via “i ciapp” all’occorrenza. Anzi no, per questo nel partito c’è chi addirittura paga.

Luca Procaccini

venerdì 6 novembre 2009

Marrazzo umiliato dai Carabinieri. Ecco la denuncia

Marrazzo ha dichiarato al Magistrato di esser stato umiliato dai Carabinieri perché non gli facevano tirar su le braghe. Umiliante avrebbe dovuto essere semmai che i pantaloni se li era calati per accompagnarsi col viados. Ma si sa, a tutto si fa l’abitudine e per Marrazzo questo era il solito trans trans. Prima che arrivassero i Carabinieri a metterlo in imbarazzo. Incredibile ma vero.

Sandro Sisler

Precari della scuola. Con la sentenza UE in migliaia rischiano di perdere il posto

L’annosa vicenda del precariato della scuola si fa esplosiva. Già erano troppi gli addetti al settore a patire la condizione di precario, ma a complicar le cose è stata la sentenza UE. Ormai è noto. Se questa viene confermata, i crocefissi perderanno il loro posto in classe. Un altro esercito di precari in fibrillazione.

Luca Procaccini

martedì 3 novembre 2009

Marrazzo iscritto nel registro degli indagati: le ipotesi di reato e le pene

Prima ha detto che la droga ce l’avevano messa i Carabinieri, poi ha detto che era sua. Prima ha detto che aveva staccato assegni ai carabinieri, poi ha detto che era stata rapina. Traduzione: prima ha accusato qualcuno di un fatto delittuoso (l’aver messo la droga), per non doverne giustificare il possesso, e poi, alle strette, ha confessato esser stata roba sua. Ed è calunnia, reato contro l’amministrazione della giustizia, dalle pene severe.

Prima ha accusato qualcuno d’averlo costretto a staccare assegni per comprarne il silenzio e poi, alle strette, ha detto essersi trattato di rapina. Ed è rivisitazione dell’accaduto perché, con il possesso della droga, pagare il carabiniere è corruzione per non fargli compiere il suo dovere. Reato del Pubblico ufficiale, che si estende anche al privato che corrompe, dalle pene severe. Mentre della rapina si è solo vittima e non autore del reato.

Che sia la sua versione, o la traduzione, Marrazzo persona informata sui fatti ha reso diverse ricostruzioni degli accadimenti agli inquirenti. E questa è falsa testimonianza, reato contro l’amministrazione della giustizia dalle pene severe.

In un modo o nell’altro, per Marrazzo di sicuro c’è d’aspettarsi pene. La solita notizia.

Sandro Sisler