lunedì 16 novembre 2009

Riforma della Giustizia. Ecco la proposta del centrosinistra

Il progetto di legge prevede il contingentamento dei tempi. Nesun limite per le indagini preliminari; due anni per il primo grado, due anni per il secondo grado ed altrettanti per il terzo grado. Ciò non vale per i processi che comportino applicazione della pena superiore a dici anni, per i reati di terrorismo, di mafia e per altri come pedofilia, scippo, stalking, immigrazione clandestina e per i recidivi. Per gli altri, se si sgarra coi tempi, si è non giudicati.

Obbrobrio giuridico che non supererà mai il vaglio della Corte costituzionale. Ne sono certi gli esperti della sinistra. Infatti, l’idea di Finocchiaro e i suoi quando erano i maggioranza con Prodi al Governo era tutt’altra cosa: due anni per le indagini preliminari, due dalla chiusura delle indagini e fino all’apertura del primo grado di giudizio, due per il primo grado, altrettanti per il secondo e altri due per il terzo grado. Senza limitazione per reato e per pena astrattamente applicabile.

La differenza però è chiara. Ora si vuol solo rendere da paese civile il processo penale riducendone i tempi biblici. Anche per evitare di continuar ad essere sanzionati in sede europea perché lo Stato viene continuamente condannato a risarcire i danni al malcapitato che ne faccia richiesta in quella sede. Mentre allora si volva salvare Berlusconi a ogni costo. Sicuro. Perché invertendo i fattori il risultato non cambia.

Luca Procaccini

Nessun commento:

Posta un commento