venerdì 31 luglio 2009

Confermato. C’è diversità morale nella sinistra

La prova è nell'inchiesta sugli appalti pubblici della sanità pugliese, condita con droga, escort, festini, mafia e politica. I magistrati della procura di Bari, che certamente sbagliano, hanno acquisito i bilanci dei partiti politici del centrosinistra della Puglia. Più precisamente, quelli di Pd, Socialisti, Prc, Sinistra e Libertà, Lista Emiliano. La chicca: nel provvedimento con cui il pm chiede l’acquisizione dei bilanci viene ipotizzato c'è, formalmente per la prima volta, il reato di voto di scambio. La questione verte sugli appalti pubblici nel settore sanitario, sulle nomine dei primari e sul presunto intreccio mafia, politica e affari. E tra i convocati in procura per un’audizione di cinque ore anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Poi, tra manager delle Asl pugliesi, dirigenti della Regione e politici sono circa 20 gli indagati in questa inchiesta. Tra loro l’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco (Pd), ora senatore. Quindi, appalti, associazione a delinquere, corruzione, voto di scambio e finanziamento illecito ai partiti. Addirittura intrecci con la mafia, droga e puttane.

Questo a certi livelli, dove gira la moneta e le puttane si chiamano escort. In altri ambienti, dove le escort sono un’auto come le Mondeo, il segretario di sezione del PD s’è scoperto essere stupratore seriale. Con tanto di conferma del test sul DNA e di impronta digitale.

Tragico, ma non eccezionale. Già c’era stato Bassolino nella mondezza ed il sindaco di Napoli che, per giustificare l’attaccamento alla poltrona, invece delle dimissioni quale epilogo dello scandalo giudiziario per la vicenda dell’appalto ultramilionario per la manutenzione delle strade, che portò agli arresti 4 dei suoi assessori, ci venne a dire che Napoli è un valido laboratorio sperimentale per il centrosinistra. Non da meno fu il sindaco D’Alfonso da Pescara, targato PD, che arrestato e posto ai domiciliari perché dimissionario, esibì certificato medico stilatogli dal curante, che era anche consigliere comunale di maggioranza, per ritirare le dimissioni e conservare l’indennità di carica.

Ce l’hanno menata per decenni sulla loro diversità morale, ed effettivamente sono diversi. Bella chiavica.

Luca Procaccini

foto flickr.com/photos/misocrazy

martedì 28 luglio 2009

De Magistris tiene la toga: promosso

De Magistris magistrato, all'annuncio della sua candidatura, spiegando che non sarebbe più tornato a indossare la toga perché entrava in politica, aveva definito la propria scelta irreversibile. "Il mestiere di magistrato non è un abito che si dismette e si butta via", dice ora l’eurodeputato De Magistris.

Tra le due dichiarazioni, non lustri ma pochi mesi.

Parole, parole, parole. Fatti, niente.

Promosso De Magistris. Poco più di un mese che siede sullo scranno e già somiglia a un politico navigato. Ma della prima Repubblica.

Luca Procaccini

domenica 26 luglio 2009

Volkswagen acquista Porsche: non sarà Reich millenario ma è successo quasi secolare. L’estrema destra festeggia

In Germania Ferdinand Porsche, nel 1931, fondava la lussuosa Casa automobilistica. L’allora capo del Governo tedesco chiedeva all’uomo di concepire un’auto accessibile a tutti, e nel 1939 nacque la Volkswagen, che si traduce in “auto del popolo”, con il Maggiolino. Dopo quasi ottant’anni l’auto del popolo acquista l’auto del lusso. Non sarà Reich millenario, ma è successo quasi secolare. L’estrema destra festeggia.

Luca Procaccini

venerdì 24 luglio 2009

Caso Escort: dopo la dichiarazione di non esser santo, Berlusconi rinuncia all’incarico

Imprenditore di successo e Presidente del Milan. Milano 2, Milano 3 Fininvest e Mondatori. Il Giornale e Panorama. Migliaia di posti di lavoro e mai nessuno in cassa integrazione.
Fondatore del partito e fautore del suo scioglimento nel Pdl. Presidente del Consiglio e leader dell’opposizione.

Occhetto, Dini, Prodi, D’Alema, Amato, Rutelli, ancora Prodi, Veltroni e ora Franceschini. Tutti leader dimezzati al suo cospetto.

Vuole diventar Presidente della Repubblica, ma ha dovuto desistere dal sogno nel cassetto. Dopo le sbirciatine nella Villa Certosa e le feste a Palazzo Grazioli ha ceduto e dichiarato: “Avrete capito che non sono un santo”. Suo malgrado, deve rinunciare alla beatificazione.

Luca Procaccini

[foto via negroski]

mercoledì 22 luglio 2009

Di Pietro e l’Italia dei Calori

Pagine acquistate sui giornali esteri per attaccare Berlusconi e lettere aperte al Colle per inquisirne l’inquilino. Che c’azzecca e carta canta. L’estate avanza e il caldo pompa. Colpa del sistema o colpo di sole. Italia dei Valori o Italia dei Calori?

Luca Procaccini

martedì 21 luglio 2009

Papi, il nuovo libro di Travaglio. Seriamente comico

Che Travaglio non sia giornalista d’inchiesta, lo si capisce leggendolo perché nulla di nuovo apporta, ma si limita a smontare e rimontare pezzi d’inchieste giudiziarie. Ma se del Travaglio compilativo, che ci eravamo abituati a sopportare, si poteva apprezzare lo sforzo di analisi di atti giudiziari, con “Papi” altro non rimane che un Travaglio compulsivo.

Niente atti di giustizia da decriptare. Sono solo pagine di rassegna stampa per faccende trite e ritrite. Niente copia e incolla di atti di giustizia, magari perché Berlusconi non è indagato, ma tanta fantasia perché «è in serio dubbio la salute psichica del capo del governo italiano» e perché c’è «l'incoerenza del capo di un governo che emana leggi per vietare agli altri ciò che fanno lui e i suoi amici». Questo, con riferimento al progetto di legge sulla prostituzione per le strade e sullo sfruttamento minorile che si associa al dubbio che Berlusca, a sua insaputa, si possa essere accompagnato con escort d’alto bordo.

La chicca è che la lucida analisi porta l’illuminato a sostenere il «discredito internazionale a cui il presidente del Consiglio espone ogni giorno i Paese», tesi andata in stampa mentre il G8 non si era ancora concluso, e libro in edicola mentre è internazionale il riconoscimento di Berlusconi quale leader forte e capace. Seriamente comico.

Luca Procaccini

sabato 18 luglio 2009

Il Giudice e l’avvocato nell’Italia culla del diritto, e patria del rovescio

Anche l’avvocato più scalcinato, se richiesto circa l’opportunità di licenziare o adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti che si sospetta rubino, avrebbe detto senza ombra di dubbio che così non ci si può comportare. Solo innanzi l’evidenza del fatto contestato può procedersi.

Anche l’avvocato più scalcinato, innanzi la scoperta del dipendente dedito al furto in fragranza di reato, da parte delle Forze dell’ordine, avrebbe detto senza ombra di dubbio che poteva procedersi con il licenziamento.

Ciò, fino a ieri l’altro. Oggi, neanche il principe del foro sa più cosa rispondere.

Il Giudice del Lavoro di Livorno ha reintegrato sul posto di lavoro due dipendenti di azienda portuale colti dalla Guardia di finanza a rubare gasolio da un rimorchiatore della ditta.
Motivazione del reintegro: mai nessuno aveva contestato nulla nonostante, in corso di causa, si è accertato che in passato molti rubavano allo steso modo. Quindi, se così fan tutti anche i malcapitati possono farlo senza perdere il posto di lavoro.

Domanda: cosa pensate che il medesimo Giudice del lavoro decida di fare in caso di provvedimento preso dal datore di lavoro sulla base del sospetto e non sulla prova del misfatto?

Sia l’avvocato più scalcinato sia il principe del foro diranno che deciderà per il reitegro del lavoratore al suo posto.

A questo punto, tutti quelli che non sono avvocati si pongono la domanda: ma a che serve l’avvocato?

Luca Procaccini

mercoledì 15 luglio 2009

L’Italia boccia l’atomica e torna al nucleare

Con un vero e proprio plebiscito, dopo sessant’anni, fuori i rompipalle atomici dal Parlamento italiano ed europeo. Verdi, Rifondaroli, Comunisti Italiani e Socialisti, tutti licenziati. Le scorie negative di tanta permanenza saranno lunghe da eliminare. I danni del benaltrismo, ossia i danni del “è ben altro quel che c’è da fare per risolvere i problemi” opposto ad ogni progetto venisse proposto nel Bel Paese, sono lontane dall’essere smaltite. Ma il cambiamento già s’avverte: fuori i rompipalle atomici, dentro l’energia nucleare. In Italia si torna a sperare. Finita la stagione del qualunquismo radical Chernobyl, finalmente finiremo d’acquistare energia atomica dai Paesi esteri e avremo una bolletta energetica meno costosa. Quindi, maggiore competitività e meno ipocrisia. Benservito al rompipalle atomico, benvenuto al Nucleare.

Sandro Sisler

Perché Grillo vincerebbe le primarie del PD

Veltroni, dopo le comunali di Bolzano, buttò lì che era finita l’era berlusconiana. Franceshini, dopo i ballottaggi delle amministrative, annunciò che Berlusconi era al capolinea. D’Alema, dopo le sbirciatine nei giardini di Villa Certosa, sparò che il Premier era in declino irreversibile, a ciclo ormai concluso, viveva tempi simili a quelli del nazismo.

Più che politici, una selezione di cabarettisti. Evidentemente di poco spessore se Grillo ritiene di poter vincere le primarie. Un comico che non fa ridere a sbaragliare politici che fanno sorridere.

Luca Procaccini

venerdì 10 luglio 2009

Obama servo del padrone


Mario Giordano e Maurizio Belpietro direttori della carta stampata. Opinionisti e mezzi busti della televisione. Ministri e Deputati del Governo e del Parlamento. Tutti servi del padrone e dipendenti del Capo. Da sempre bollati così i Berluscones. Quindi, l’epilogo. Secondo Veltroni (dopo le comunali di Bolzano), Franceschini (dopo i ballottaggi delle amministrative) e D’Alema (dopo le sbirciatine nei giardini di Villa Certosa), il Premier è in declino irreversibile e il ciclo è ormai concluso.

Poi arriva Obama e, yes we understand, dice che in Italia c’è una leaderschip forte. Nessuno ci crede, ma Berlusconi gongola. È evidente che ora ha a libro paga anche Barack.

Luca Procaccini

martedì 7 luglio 2009

Salvini: né dimissioni, né scuse. Il suo non è stato coro razzista ma esperimento scientifico

Sconfitto il nazismo e il fascismo, Churchill (immediatamente dopo la seconda guerra mondiale) ebbe a dire che la democrazia non era un buon sistema di governo ma che, fin tanto che non se ne inventava uno migliore, bisognava tenerselo. Pochi lo capirono, ma l’affermazione, letta tra le righe, stava a significare che, fin tanto che il voto mio vale quanto il voto tuo, il risultato può non essere il migliore.

Scienza politica dei pochi che, grazie a Salvini, oggi è comprensibile ai molti.

Luca Procaccini

lunedì 6 luglio 2009

Caso escort. Berlusconi ottiene il bavaglio di “Corriere della Sera” e "Repubblica”

Il “Corriere della Sera” in prima pagina, e poi a seguire tutti gli altri, a strombazzare che in casa Berlusconi erano state ospitate signorine dedite all’antico mestiere.

Questione nazionale. Anzi, scandalo mondiale. Di più, accidente di rilevanza cosmica. Quindi, doveroso che la libera informazione informasse, e magari insinuasse. Poi, come se nulla fosse accaduto.

Eppure, la notizia c’era: un imprenditore nel settore sanitario barese tentava l’aggancio al potere col profumo di donna. Sia ben chiaro, la corruzione c’è quando si paga moneta per ottenere favori dal Pubblico Ufficiale, ed è il caso più ricorrente, ma c’è anche quando si offrono favori sessuali in cambio dei favori del Pubblico Ufficiale. Incredibile, Berlusconi pare essere riuscito ad asservire anche il “Corsera” e la "Repubblica”. Invece no, la spiegazione è altra. Il meccanismo sperimentato dall’imprenditore aveva già dato i suoi frutti in Puglia, e se anche c’era stato il tentativo d’esportazione nella capitale, dalle indagini è trapelato che già aveva funzionato con la Giunta regionale capitanata da Vendola. Imbarazzo, delle troie a Palazzo Grazioli c’è sospetto del passaggio ma della prova della corruzione neanche indizio. Delle medesime nei salotti bene della sinistra pugliese pare esserci prova del passaggio, del servigio e della ricompensa in forma di favori del Pubblico Ufficiale. Al “Corsera” e “la Repubblica” non più notizie in prima pagina, ma neanche in terza. Silenzio stampa?

Luca Procaccini

giovedì 2 luglio 2009

Ecco perché, nonostante tutto, Berlusconi è amato dalla maggioranza degli italiani

Berlusconi dice di Obama, appena eletto Presidente della prima potenza mondiale, che è bello e abbronzato.

Berlusconi, alla riunione dei grandi della Terra, fuori da ogni etichetta e irritando la Regina, invita rumorosamente Obama a farsi la foto ricordo.

Berlusconi, nel corso della celebrazione dei sessant’anni della Nato, lasciando di stucco la Merkel, non segue il protocollo perché impegnato al telefonino.

Berlusconi, dalle cronache recenti, pare sia solito partecipare a festini con donnine prezzolate.

Secondo la maggioranza relativa degli italiani, Berlusconi è un fico semplicemente perché è in grado di dire e fare quel che ne ha voglia, a prescindere da chi ha di fronte, e perché, come la maggioranza qualificata degli italiani, odia il tradimento ma ama le scappatelle.

Berlusconi, secondo la stragrande maggioranza degli italiani, conduce una vita invidiabile, e per questo, amabile.

Luca Procaccini