Il “Corriere della Sera” in prima pagina, e poi a seguire tutti gli altri, a strombazzare che in casa Berlusconi erano state ospitate signorine dedite all’antico mestiere.
Questione nazionale. Anzi, scandalo mondiale. Di più, accidente di rilevanza cosmica. Quindi, doveroso che la libera informazione informasse, e magari insinuasse. Poi, come se nulla fosse accaduto.
Eppure, la notizia c’era: un imprenditore nel settore sanitario barese tentava l’aggancio al potere col profumo di donna. Sia ben chiaro, la corruzione c’è quando si paga moneta per ottenere favori dal Pubblico Ufficiale, ed è il caso più ricorrente, ma c’è anche quando si offrono favori sessuali in cambio dei favori del Pubblico Ufficiale. Incredibile, Berlusconi pare essere riuscito ad asservire anche il “Corsera” e la "Repubblica”. Invece no, la spiegazione è altra. Il meccanismo sperimentato dall’imprenditore aveva già dato i suoi frutti in Puglia, e se anche c’era stato il tentativo d’esportazione nella capitale, dalle indagini è trapelato che già aveva funzionato con la Giunta regionale capitanata da Vendola. Imbarazzo, delle troie a Palazzo Grazioli c’è sospetto del passaggio ma della prova della corruzione neanche indizio. Delle medesime nei salotti bene della sinistra pugliese pare esserci prova del passaggio, del servigio e della ricompensa in forma di favori del Pubblico Ufficiale. Al “Corsera” e “la Repubblica” non più notizie in prima pagina, ma neanche in terza. Silenzio stampa?
Luca Procaccini
data l'acclarata omosessualità di Vendola, c'è da chiedersi se Tarantini gli abbia portato proprio troie...
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