giovedì 18 novembre 2010

Saviano e Maroni. La mafia vince nonostante l’arresto di Iovine detto 'O ninno

Saviano, nell’ambito del programma di intrattenimento culturale “Vieni via con me” spiega che la mafia è al nord e che ha contatti con la Lega.

Maroni s’indigna e chiede di partecipare alla prossima puntata del programma per replicare, il direttore della rete gli nega la possibilità spiegando che può farlo altrove o querelare, per poi ingranare una mezza retromarcia concedendogli la possibilità d’inoltrare uno scritto o un video messaggio per la prossima puntata.

Il ministro argomenta che il confronto video a mezzo messaggio è roba da Bin Laden e che intende replicare in diretta “vis a vis” con Saviano.

Saviano interpreta la richiesta del leghista come la minaccia fattagli da Schiavone detto “Sandokan” che avrebbe voluto guardarlo negli occhi, tipico concetto di sfida mafiosa.

Se questa è la cultura del “programma d’intrattenimento culturale” da quasi 10 milioni di spettatori, dove non c’è tesi, antitesi e sintesi, ma monologo da contrastarsi solo a mezzo querela e interpretazione della opportunità di un faccia a faccia quale intimidazione mafiosa, lo Stato ha già perso.

Se non è un equivoco, l’atteggiamento di Saviano e di chi della RAI interpreta il modo di condurre il programma somiglia alla condotta di bullo di quartiere tipica della cultura mafiosa.

Se anche è un equivoco, non c’è arresto di “ninno” che tenga e questa è prova della cultura italica stil mafiosa della quale non ci libereremo facilmente.

Luca Procaccini

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