Il ministero di Brancher è nato male ed è finito peggio. S’è fatto e disfatto come se gli italiani non avessero a mente com’è che deve diventarsi ministro.
E allora ecco il candidato naturale alla successione: Federica Gagliardi, candidata con l’Idv, collaborazioni con un assessore di Veltroni, con An, infine il comitato Polverini. Mesi fa l’incontro con Berlusconi, lei al comitato Polverini e lui in visita in una delle iniziative preelettorali: «Gli ho chiesto di fare un’esperienza internazionale. Ed è arrivata la telefonata». E la Gagliardi cosa fa? «Mi sono andata a documentare, sul G8 e sul G20». Poi in Canada a far le foto con Obama e Sarkozy.
E alla domanda se non appare insolito che una sua richiesta al premier sia stata subito accolta, risponde: «Ma no, ho i titoli necessari… parlo tre lingue».
Evidente, se chiede di fare un’esperienza governativa, una telefonata ed è ministro. Poco importa se con o senza portafoglio. Ha i titoli, ma è modesta. Non farà problemi.
Luca Procaccini
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