lunedì 24 novembre 2008

La sinistra a Milano: che vada a pedalare


Lo slogan dice "Nasce un nuovo mezzo pubblico: la bicicletta", ma la sinistra di Milano non gradisce. Il bike sharing avrà 65 stazioni e 800 bici nei Bastioni, seguendo i modelli europei (Lione, Parigi, Barcellona), con un sistema semplice: card elettroniche, tariffa annuale da 25 euro, primi 30 minuti gratuiti e 50 centesimi ogni mezz'ora successiva (fino a un massimo di due ore). Quella delle prossime settimane (tempo permettendo) è soltanto una prima fase del progetto che sarà completato nel 2009. Eppure, la sinistra piange. La ragione? Ci sono poche piste ciclabili. Già, come se fosse possibile crearle dall'oggi al domani, in una città che non ha le strade larghe come quelle di Los Angeles.

Il programma del Comune di Milano prevede che i chilometri totali di piste ciclabili saliranno a 120 nel 2011 e a 250 nel 2015. Ma non basta: c'è chi vorrebbe centinaia di chilometri tutti e subito. E invece la strada intrapresa è quella giusta: che i milanesi comincino a prendere confidenza col servizio; che si controlli quante bici vengono rubate e quante danneggiate; che si verifichi se prende piede e se viene metabolizzato dai cittadini. La confidenza col servizio aumenterà col numero di chilometri di piste ciclabili.

[foto via flickr.com/photos/vrogy]

Luca Procaccini

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