sabato 6 febbraio 2010

Questione soldi di Stato alla FIAT: offro un euro a Montezemolo… in fronte!!

Passi che la FIAT nella sua ultracentenaria storia s’è distinta per essere stata pronta a convertire l’industria all’economia di guerra, sia nel primo sia nel secondo conflitto mondiale, per poi riconvertirsi immediatamente all’economia di pace e influenzare le politiche per l’incremento delle infrastrutture nel senso di sviluppare la rete di strade e autostrade a discapito del trasporto ferroviario.

Fa nulla che quando c’era da vendere la Alfa Romeo venne impedita la cessione di questa a un Casa giapponese e, purché rimanesse italiana, fu fatta acquistare alla FIAT a condizioni di cessione meno vantaggiose.

Si sorvoli pure sul fatto che la FIAT ha beneficiato di contributi pubblici per l’apertura di fabbriche nel depresso Meridione d’Italia, poi ne ha chiuse alcune, al Nord come al Sud, e ha fatto accesso a man bassa all’istituto della cassa integrazione per andare all’estero a insediare stabilimenti di produzione.

Pace al fatto che la FIAT è l’unica impresa italiana che privatizza gli utili e socializza le perdite.

Si tolleri pure che incassati gli incentivi alla rottamazione un anno sì e l’altro pure, FIAT acquisti Case automobilistiche oltreoceano e chiuda stabilimenti improduttivi in Italia.

Ma i notabili d’Italia targati FIAT (vedi Montezemolo) non ci dicano che non hanno preso un euro dallo Stato perché vien voglia di lanciargliele addosso le monete. Questa è istigazione a delinquere.

Luca Procaccini

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