Vittorio Emanuele II, prima segretamente aiutava Garibaldi e i suoi a effettuare lo sbarco dei Mille, e poi, senza farne dichiarazione di guerra come il diritto internazionale d’allora già prevedeva, nel 1860 assediava il cugino Francesco II di Borbone in quel di Gaeta per costringerlo all’esilio. In quegli anni e in quel modo cominciò a formarsi la monarchia d’Italia.
Vittorio Emanuele III, durante le seconda guerra mondiale, firmato in gran segreto l’armistizio con gli alleati angloamericani, all’indomani della sua pubblicazione dell’8 settembre 1943, fuggì di notte e di nascosto nelle terre di Puglia accompagnato dalla Casa reale, dal Governo in carica e dai comandi militari. La dichiarazione recitava, in sintesi, che l’armistizio era firmato, ma la guerra continuava nei confronti di chi ci attaccava. Un modo barocco per dire agli ignari italiani che i tedeschi li avrebbero massacrati. In quegli anni e in quel modo cominciò a formarsi la Repubblica d’Italia, con cacciata dei Savoia dal suolo patrio.
Emanuele Filiberto, riconquistata la possibilità di calpestare la terra italiana, nel 2009 partecipa alla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle” e oggi canta “Italia amore mio” a Sanremo.
In questi anni e in questo modo prendiamo coscienza di che errore è stato mandare in esilio i Savoia. Poco seri lo son sempre stati, ma cacciarli ha solo peggiorato le cose per gli italiani.
Ci hanno privato del gusto di ridere di loro.
Luca Procaccini
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