Ad Annozero, Travaglio turlupinava il telespettatore esibendo il suo certificato del casellario giudiziario dimostrante l’asserita sua verginità, con tanto di marca da bollo in bell’evidenza. Fa nulla che Travaglio è stato condannato a otto mesi di reclusione per diffamazione a Cesare Previti, che s’è visto concedere l’indulto avverso la cui legge dichiarò di voler organizzare una manifestazione per la legalità, e che interpose Appello avverso la sentenza nonostante propugnasse la riforma del processo penale affinché si " abolisse il grado di appello [...] salvo l'emergere di nuove prove, e si introducesse un filtro severo ai ricorsi in Cassazione…”.
Poco importa che, essendo i fatti per cui è stata condanna dell’anno di grazia 2000, con i tempi della giustizia nel grado d’Appello (e magari, se necessario, con l’ausilio del ricorso in Cassazione) ci sta pure che ottenga la prescrizione del reato. Per conservare la verginità, appunto. Ed è stato buffo vedere che quando il viceministro Castelli gli ricordava d’esser stato condannato per diffamazione in sede civile il travagliato tentava di precisare che era soccombente e non condannato, generando evidente ilarità per il tentativo di smarcarsi col sottile distinguo, e facendo finta di dimenticare che alla dichiarazione di soccombenza, seguiva la condanna al pagamento del danno.
Tutto questo, condito con De Magistris intento a fare il bullo di quartiere, con la sua cadenza partenopea e il fallito tentativo d’apparir di spirito a ipotizzare voli di Stato con Licio Gelli e le veline in viaggio per villa Certosa, a rappresentar la parte dei cultori dello Stato di diritto.
È l’Italia dei Valori, al massimo bollati. Nell’Italia di Cesare Beccaria che scrisse “Dei delitti e delle pene”, l’opera che diede inizio alla modernizzazione del diritto, ci sono anche Di Pietro, Travaglio e De Magistris. Gli autori di altra opera. Tragica. I derelitti delle pene.
Luca Procaccini
credo che tu abbia fatto un pò di confusione: nel casellario penale ci vanno i reati penali. La diffamazione è reato civile. Le pene sono leggermente diverse. In quelli civili ci sono i cosidetti danni morali ( soldi ) in quelli penali c'è il carcere. sbaglio ?
RispondiEliminaFranco - Livorno
QUANDO SI PARLA DI PERSONE IMPORTANTI E' INEVITABILE CHE SI POSSA SBALIARE IN QUALCOSA,RESTA IL FATTO CHE ALMENO LUI A DIFFERENZA DI ALTRI FINTI GIORNALISTI CI DICE LA VERITA
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