A Napoli è in corso il processo «Global service», con rito abbreviato, nel bunker di Poggioreale. È il procedimento ove è stato posto sotto indagini il virgulto di casa Di Pietro, Cristiano. Ci sono state le richieste del PM: per l'immobiliarista Alfredo Romeo, considerato il «grande regista» della corruzione, la richiesta è di 10 anni di carcere. Sette anni alla sua segretaria Paola Grittani, sei anni agli ex assessori comunali Enrico Cardillo, Giuseppe Gambale e Ferdinando Di Mezza, tutti del PD. Cinque anni e otto mesi all'ex assessore all'Edilizia, Felice Laudadio. Per l'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise, Mario Mautone, tre anni di carcere. Per Antonio Pugliese, ex vicepresidente della Provincia di Napoli, 6 anni e 8 otto mesi; per Biagio Vallefuoco - un geometra della Provincia - un anno e quattro mesi; per Luigi Piscitelli - dirigente comunale - due anni e otto mesi; per Vincenzo Salzano - funzionario comunale - due anni e otto mesi; per Guido Russo - docente della Federico II, considerato «funzionario occulto della Romeo» - 6 anni e otto mesi.
Di Di Pietro Jr neanche l’ombra, neppure se smanetti su Internet per capire che fine abbia mai potuto fare. E allora, per esclusione. Se è stato rito abbreviato, vuol dire che gl’imputati l’avranno richiesto. Evidentemente l’indagato Di Pietro non ha voluto il rito speciale e, grosso modo, non gli resta che la condizione d’indagato in fase d’indagine, d’indagato per cui è chiesto processo, o quella fortunata d’archiviato.
Nessuna testata giornalistica chiarisce. Eppure, in altri procedimenti, quando è stato possibile sbattere il mostro in prima pagina lo si è fatto. Anche per molto meno, figurarsi per l’essere coindagato in procedimento penale con richieste di condanna per ex assessori, ex presidenti di consiglio, ex provveditori alle opere pubbliche, professori universitari e imprenditori.
E allora, proveranno a dimostrare che agli italiani deve interessare se Berlusconi è andato alla festa di Noemi, ma non deve importare nulla delle sorti processuali del rampollo di casa Di Pietro. Per quanti sforzi facciano, l’impressione è che il bavaglio all’informazione già ci sia.
Luca Procaccini
Nessun commento:
Posta un commento