martedì 30 giugno 2009

Con l’Iran è svelata la strategia voluta da Obama per il Medio Oriente

Nei primi mesi di Governo, l’abbronzato ha fatto grandi cose per dimostrare la distanza tra il suo modo di concepire il potere rispetto a chi lo ha preceduto, con tanto di scenografia. Tutti in delirio perché va in giro per la Casa Bianca in maglioncino mentre la moglie ricava un orto nel giardino del palazzo del potere. Tutti in visibilio perché lo si incrocia al fast food mentre allunga la banconota per pagare come un illustre sconosciuto, per poi mangiare un panino che si disfa tra le mani come accade ai più impediti. Tutti emozionati per la partecipazione al convegno dei paesi sudamericani e pacche sulle spalle con chavez, l’ultimo degli ultimi comunisti.

E tutti a spellarsi le mani dagli applausi perché ha apertamente teso la mano all’Iran. Fa nulla che da quelle parti si lavora giorno e notte per procurarsi la bomba atomica, si nega apertamente il diritto di esistere ad Israele e si reprimono nel sangue le manifestazioni di dissenso della popolazione. L’importante è essere chiaramente il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’America, e non più il quarantatreesimo, e il gioco è fatto.

Qui mica si esporta la democrazia, roba da dinosauri della politica. Qui si tendono le mani alla maniera dei propiziatori d’intervento divino nell’attesa che la democrazia e i diritti civili spuntino come per incanto. Tanto al massimo è un problema di chi è stato concepito in quelle terre sfortunate, o al più degli israeliti, mica c’è stato l’11 settembre, Londra e Madrid. Tranquilli siamo in buone mani, la pace s’avvicina.

Luca Procaccini

4 commenti:

  1. Posso comprendere che la civiltá comportamentale non é compresa nella vostra concezione naturale della vita: siete talmente spiritualmente involuti, da avere una inacettabile predisposizione all'uso della forza come soluzione ai problemi umani fin da quello piú umile. Dinosauri della politica, dite voi? Ma a chi vi riferite, a Bush? O a Mussolini? Che pena mi fate! Mi trattengo dal dire altro perché ai miei occhi avete un'attenuante: l'ignoranza che vi spinge a conclusioni meschine come quelle che ho letto qui e non ad analisi obiettive dei fatti. Io, personalmente,nella mia vita mi sono chiesta il “perché” delle cose dote questa che non vi appartiene purtroppo. Quando ero un poco piú piccola, parlando di voi, mi veniva da piangere pensando che la storia vi aveva lasciato un messaggio agressivo che peró avete raccolto senza neppure personalizzarlo. Oggi, vi confesso che non so darmi altra spiegazione che non sia di carattere antropologico: l'agressiVitá innata dell'essere umano, cieca e sorda ad ogni richiamo di ragionevolezza. Come potete parlare proprio voi di diritti umani chiamando obama l'abbronzato?
    Vi saluto distintamente.

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  2. è vero, è un fenomeno antropologico quello della costituzione delle forze armate a difesa della società cui si appartiene. Ed è da i tempi della preistoria che, con i primi nuclei di società "familiare" che si venivano a costituire, qualcuno era deputato alla difesa della grotta ove si alloggiava. Quindi, si ironizzava sul fatto che alla luce degli attentati patiti e di fronte alla corsa agli armamenti nucleari iraniana, l'unico intento di Obama pare essere stato quello di segnare la discontinuità dal suo predecessore. Bene così, nulla da eccepire sul fatto che la democrazia non è esportabile e deve maturare nella coscienza civile di governati e governanti. Ma a patto che venga preservata anche la sicurezza ed il diritto d'esistere degli altri (Isralele, come Stato, e israeliani, come cittadini degli della qualifica, compresi). Quindi, fare la pace sempre e, se necessario e come ultima possibilità, anche con l'uso della forza. Questo è quanto. Tant'è vero ciò che, anche se la nostra Costituzione chiaramente c'impedisce di far la guerra, nulla osta a che soldati italiani partecipino ad operazione di pace (con le armi e non con gli ombrellini arcobaleno). Infine, un chiarimento sull'abbronzato: come potrà leggersi a margine della pagina ove è edito il post, questo è un blog goliardico e, nella presentazione del medesimo, si prende in giro il cavaliere sulla sua battuta "abbronzata". Quindi, nessun intento denigratorio nei confronti di chi che sia (quindi, nè nei confronti del Barak presidente, nè nei confronti dell'ultimo Barak dovesse esserci sulla faccia della terra). In ogni caso, spiacente d'aver urtato la sensibilità.
    cordialità ed a presto riscriverci.

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  3. Tralasciando la retorica pro o contro Obama, ma sei sicuro che un'ingerenza maggiore dell'occidente sia funzionale agli interessi dell'opposizione iraniana??
    Proprio per quel richiamo antropologico che tu citi, un'ingerenza straniera potrebbe compattare il fronte nazionalista conservatore. In iran non c'è uno scontro tra laici e islamisti, semmai tra riformatori e conservatori, ma sempre nel solco di una repubblica islamica. Moussavi ad esempio non si è pronunciato contro lo sviluppo dell'atomica civile iraniana, perchè sa che è una questione che in Iran incontra un sostegno trasversale.
    Poi se la mettiamo sul tema dei diritti civili e della democrazia si dovrebbe invadere l'intera penisola arabica...
    il sistema iraniano con tutte le use contraddizioni permette l'emersione delle crepe del regime, e bisogna augurarsi che queste crepe vadano nelladirezione di un Iran più moderno e meno conflittuale con israele.
    E'una magra consolazione, ma in altri posti, tipo Arabia- Libia- cuba, le opposizioni se le sognano le elezioni con brogli...
    altro anonimo

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  4. In risposta ad Altro Anonimo, va detto che è vero che lo scontro Ahmadinejad-Moussavi è tutto interno allo stesso partito, ma la mobilitazione della cittadinanza molto probabilmente va in direzione di un'apertura della politica iraniana in senso ben più liberaldemocratico dei riformisti-komeinisti.

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