In Italia le leggi le fa il Parlamento e le applica la Magistratura, e il Parlamento le licenzia nel passaggio del testo nelle due Camere mentre i Magistrati le applicano nelle aule di giustizia.
Così è che funziona ma, con il disegno di legge sul processo breve, c’è scontro tra Potere legislativo e Ordine giudiziario con tanto d’intervento del Presidente della Repubblica che invita alla moderazione ed al rispetto dei ruoli.
Niente da fare, il Consiglio Superiore della Magistratura si riunisce e all’unanimità delibera che il disegno di legge sul processo breve è incostituzionale. Parere espresso senza che ce ne fosse necessità, secondo il nostro sistema costituzionale, e senza che nessuno glielo abbia chiesto. Insomma, parere espresso al di fuori delle regole di formazione delle leggi all’unico scopo di influenzare il Parlamento.
Perciò, a prescindere dal merito circa l’eventuale incostituzionalità del testo di legge, che dovrebbe vagliare altro Organo quale è la Corte Costituzionale, il CSM si comporta come se se fosse la terza camera del Parlamento per bocciare un disegno di legge.
Quindi, attendiamo tutti la nota del Quirinale a difesa degli Organi Costituzionali.
Luca Procaccini
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