In prestito senza interessi e senza garanzie cento milioni di lire; in comodato d’uso gratuito, a tempo indeterminato, una Mercedes; in locazione, a prezzo da equo canone, un immobile in Piazza della Scala a Milano; in dubbio se ha sbancato o sbiancato; in causa con Occhetto, Veltri e Chiesa per i rimborsi elettorali e in corso una verifica della Corte dei conti per i medesimi fatti.
Nulla di penalmente rilevante è emerso, direbbe Di Pietro, ma ne esce comunque la figura dell’uomo mediocre tipicamente italico.
Presidente del Consiglio, Ministro e Deputato; da molti apprezzato e da altrettanti inviso; traghettatore del Partito Socialista dalla anacronistica subalternità al Partito Comunista alla centralità del moderno sistema Stato; finanziamento illecito ai partiti, corruzione e discorso nell’emiciclo dove sfidava tutti alla realtà dei fatti senza ipocrisie e sterili distinguo; per alcuni latitante per altri esiliato. Fatti penalmente rilevanti sono stati accertati, direbbe Di Pietro, ma a distanza di lustri dal furore del momento ne esce comunque la figura dello statista mai dimenticato.
E allora magari niente via intitolata a Craxi, ma sicuramente via il nome di Di Pietro dal citofono. Meglio metterci un numero. Più dignitoso.
Luca Procaccini
dopo Craxi intitoleranno una via anche all'eroe Mangano, santo patrono di tutti gli stallieri
RispondiEliminaIntitolare a Craxi una via di Milano. La politica di parte scavalca la storia
di storico c'è poco caro amico lettore, e neanche di ironico c'è traccia nel commento. Quel che traspare è bile, ma non perchè Mangano non è fatto santo. Piuttosto perchè Spatuzza neanche pentito attendibile si è stati capaci di fare.
RispondiEliminaContinua così e la tessera dell'IdV calzerà su misura per te.
Saluti e a presto riscriverci.
Beh... ci vuol poco a capire che la bile di Tonino verso Craxi è dovuta al fatto che, in ogni caso, il primo al massimo sarà uno statale a vita mentre Bettino ha avuto momenti da vero statista...
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