sabato 12 settembre 2009

Fini contro Berlusconi. Ecco cosa accadrà

È maledizione, il ruolo della terza carica dello Stato nei rapporti con il Premier è devastante. Quando c’è passato Casini, chiedeva discontinuità al Silvione nazionale per poi tentare la sortita alle elezioni politiche del 2008. Il calcolo fu semplice quanto sbagliato. L’UdC correva da sola e, nel sostanziale pareggio che si sarebbe dovuto determinare tra PD e PdL come quello ch’era stato nel 2006 tra Prodi e Berlusconi, Casini con il suo manipolo di deputati avrebbe ipotecato posizioni di potere al Governo, oltre che successione al Premier nel breve, medio o lungo periodo. Quello che sarebbe servito al trapasso del Cavaliere, o alla sua sostituzione coatta, visto che in Italia il cambio di guardia si ha solo per morte naturale o fine truculenta determinata da accidenti come quelli dei tempi di tangentopoli. Nulla di fatto.

Ma la dannazione aveva già colpito e Fini n’era scampato. Infatti, già Vice Premier, l’uomo non aveva subìto lo stesso processo di trasformazione del collega Follini che, ai tempi del secondo Governo Berlusconi, e dall’alto di quella carica, pure invocava discontinuità e cambio di marcia. In quel caso, clinicamente più grave, non si conosce se fu calcolo o follia. Il modesto mollò Berlusconi, fondò movimento a nome Italia di Mezzo per proporsi come alternativa all’uomo e, constatato che il pacchetto completo aveva peso ed importanza pari a quella del rutto dell’avversario, riparò nelle fila del PD che ora lo annovera tra i suoi deputati. Miserie della vita, seppur parlamentare.

Oggi tocca al fascista più antifascista d’Italia, pronto a gettare il guanto di sfida su temi a lui tanto cari quanto assenti nel programma di governo del PdL con il quale ha chiesto agli elettori d’esser fatto deputato poco più d’un anno addietro, non il secolo scorso. L’uomo evidentemente ce l’aveva fatta a contrastare la dannazione che tocca chi indossa la casacca da Vice Premier, ma è crollato una volta messo il cappello della terza carica dello Stato.

Però Gianfri, una preghiera. Che passi il nuovo mondo di Fini o sia finimondo, ma all’interno del PdL. Non faccia come Follini e Casini. Il suo percorso di trasformazione lo consideri già completato con successo. Non serve strafare.

Luca Procaccini

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