Tutti lo ricordiamo il modo in cui Del Noce randellava col microfono Staffelli, e tutti pensavamo che sarebbe derivato processo penale dove questi era da considerarsi parte lesa e Del Noce autore del reato. E invece no, il processo si avvia verso la conclusione con richiesta di condanna anche di Staffelli per violenza privata.
Strano, direbbe qualcuno, la petulanza del giornalista nel proporre domande scomode è, per il magistrato, condotta penalmente perseguibile. Normale, direbbe qualcun altro, l’uomo che può definirsi giornalista è colui che fornisce anticipatamente le domande al potente di turno. Anzi, meglio, le concorda con questi. Altrimenti, è reato. Con tanto di richiesta di condanna: 4 mesi di reclusione. Comunque eccezionale, può essere tutto ma non è attacco alla libera informazione. Questa volta nessuno strepita.
Luca Procaccini
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