Il Partito Nazionale Fascista nasceva come movimento rivoluzionario antiborghese. Poi, con la Costituzione Repubblicana, bandito il Partito Nazionale Fascista per legge, nasceva il Movimento Sociale Italiano. Partito Post Fascista tenuto ai margini della vita politica nazionale nell’unico ruolo possibile di Partito d’opposizione: infatti quando, negli anni Sessanta, diede l’appoggio esterno al Governo Tambroni, scoppiarono moti di piazza (con tanto di morto a Genova) e fu subito ricacciato nell’unico ruolo concessogli.
Dopodiché, con Berlusconi che spinse Fini del Movimento Sociale Italiano candidato Sindaco nella città di Roma, si capì che era possibile avvicinarsi alla stanza dei bottoni. E fu Alleanza Nazionale con Fini prima Vice Presidente del Consiglio e poi Ministro degli Esteri.
Quindi, con Fini cinquantenne Ministro degli Esteri consapevole che per diventare Presidente del Consiglio in Italia non si poteva essere Post Fascisti, la lunga maratona verso il Centro culminata nel Popolo Delle Libertà.
Il ritorno alle origini. Dal Movimento antiborghese al Partito borghese. Anzi, per usare una terminologia al passo con i tempi, Partito Post Democristiano.
Così, finalmente tornati borghesi, si può essere anche Presidenti del Consiglio. Fini auguri.
Luca Procaccini
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