Più di tre scioperi al giorno. Le cifre ufficiali parlano chiaro: nel 2008 sono stati effettuati 1.339 scioperi tra nazionali e locali. Nel 2007, 1.286. In Italia non c’erano più operai. Erano diventati tutti scioperai. Di fatto, dal detto “piove, governo ladro” ormai si era giunti al “piove, proclamiamo uno sciopero”.
Per fare in media tre scioperi al giorno ci doveva essere gente distaccata dal proprio posto di lavoro al sindacato esclusivamente per programmare scioperi. Impegnativo, ma non un mestiere.
Così, fatta la norma che impone criteri più seri per poter indire uno sciopero rispetto a quello del “mi gira, organizzo uno sciopero”, molti distaccati al sindacato si son trovati con le mani in mano. Non hanno più motivo d’essere se non hanno la possibilità di proclamare uno sciopero senza prima dover effettuare referendum tra i lavoratori quando non sono rappresentativi di almeno il 50% di essi.
Risultato, dovranno tornare in fabbrica o al lavoro impiegatizio cui erano applicati prima di essere distaccati al sindacato con conservazione dello stipendio.
In questo periodo di crisi dove trovare un posto è un miracolo, vengono mandati a lavorare.
Privilegiati.
Sandro Sisler
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