
È risaputo che sia in atto una crociata senza precedenti contro auto e moto vecchie. Prima, blocco del traffico in alcune fasce orarie; poi, blocco totale, a Napoli come a Milano. Qui anche con l’applicazione del balzello dell’Ecopass, per fare accedere le vecchie glorie della motorizzazione in centro.
Ora, senza scomodare i cervelloni per notare che il livello d’inquinamento da polveri sottili si innalza molto spesso d’inverno, quando vanno i riscaldamenti - mentre in primavera, estate e parte dell’autunno il fenomeno non si ripete se non sono accesi i riscaldamenti -, la domanda è: ma auto e moto sono determinanti nel fenomeno dell’inquinamento selvaggio da polveri sottili o è il riscaldamento di case, uffici e opifici a scatenare le polveri sottili?
Questione non da poco se si pensa che esistono sì normative antinquinamento per l’installazione delle caldaie nei nuovi fabbricati, e incentivi di vario genere per la sostituzione di quelle di vecchia generazione; ma non c’è una norma che metta fuori legge gli impianti di riscaldamento obsoleti e ne imponga la sostituzione entro un termine, pena l’impossibilità di accendere l’impianto prima in certe fasce orarie, poi definitivamente, passando per un periodo di tempo nel quale è possibile accenderlo pagando l’equivalente di un Ecopass giornaliero.
A pensar male si pecca, ma spesso ci si indovina, come ama dire Andreotti dall’alto delle 90 primavere, delle quali moltissime l’hanno visto protagonista d’intuizione e fiuto; però non è che la spiegazione della politica sull’inquinamento è da cercare più nel timore di adottare provvedimenti impopolari e dall’essere tutti un po’ lacché di casa Agnelli? Infatti, se impongo la sostituzione degli impianti di riscaldamento, che comportano investimenti sostanziosi, faccio imbestialire tutto il vasto elettorato che sarebbe costretto a metter pesantemente mano al portafoglio, con perdita di quantità industriali di voti. Se invece costringo al rinnovamento continuo del parco auto e moto, magari anche con incentivi oltreché con penalizzazioni, tampono il problema delle polveri sottili, ma non lo risolvo. Al contempo lustro le maniglie di casa Agnelli.
E nulla di male. Peccato che chi ne paga il dazio è la fascia debole della popolazione: quella, per intenderci, che ha curato la propria Fiat Tipo diesel azzurro metallizzato come una figlia. Certo, non quello che può cambiare il monovolume con il Suv, perché questa è la tendenza del momento.
Insomma, provvedimenti inutilmente sperequativi, oltre che sostanzialmente inefficaci, ma bipartisan, giungono istericamente da destra come da sinistra. A seconda di chi è al governo sia delle grandi città per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione sia del Paese per ciò che consta gli incentivi alla rottamazione.
E diciamola ancora con Andreotti: vuoi vedere che il potere logora chi non ce l’ha, ma anche chi ce l’ha e non sa usarlo?
[foto via Dalla parte di chi guida, straordinario blog del network Blogosfere, che ha fatto esplodere il caso Ecopass-multe]
Sandro Sisler
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