

Il figlio del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, Cristiano, chiamato in causa nell’ambito dell’inchiesta Global Service, lascerà l’Italia dei Valori. Lo ha comunicato in una lettera che il padre ha pubblicato sul suo blog.
"Cristiano Di Pietro, mio figlio - scrive l’ex Pm a commento della lettera - uscirà dall’Italia dei Valori. Lo trovo un gesto corretto e per certi versi forse eccessivo visto che non è nemmeno indagato, ma lo rispetto e ne prendo atto".
Ma c’è un ma. Di Pietro junior resta consigliere comunale a Montenero di Bisaccia e consigliere della Provincia di Campobasso. Così, da una parte si dimette dal partito e dall’altra parte, nel solco della tradizione politica italiana di matrice democristiana e socialista, resta in carica nelle pubbliche istituzioni: e come mai se non perché l’incarico elettivo è retribuito?
Magnifico. Ora restiamo in trepidante attesa.
Impossibile non ricordare, però, quanto accadde a Clemente Mastella, che per le traversie giudiziarie della moglie Sandra si dimise da ministro della Giustizia. Infatti Mastella, di fronte alle intercettazioni del figlio di Antonio Di Pietro, Cristiano, ha parlato di doppiopesismo giudiziario: "Se avessi fatto io quel che ha fatto il figlio di Di Pietro? Non oso pensare cosa sarebbe successo", ha detto l’ex guardasigilli. "Invece per molto meno mia moglie Sandra è stata arrestata e io ho dovuto lasciare il ministero della Giustizia, il partito, la carriera politica. Mica voglio l’arresto per Cristiano Di Pietro, per carità, sono perdonista con tutti, ma siamo davanti a un vero e proprio doppiopesismo giudiziario. Mia moglie e tanti miei amici sono stati arrestati forse perché non erano figli di papà".
Ebbene, quale commento farà un democristiano d.o.c., quale è Mastella, di fronte alle dimissioni in salsa democristiana del piccolo Di Pietro?
Luca Procaccini
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