
Il mondo cattolico, ma anche quello laico, è in apprensione per la sorte della Giunta Iervolino. Dai verbali delle informazioni testimoniali rese dal sindaco di Napoli, abbiamo appreso che questi ha commentato il suicidio del povero assessore Giorgio Nugnes come un sussulto di dignità che ad altri sarebbe mancato: qui. È così che dopo sette anni di governo della Iervolino, questa come d’incanto s’è accorta d’essersi scelta assessori “sfrantummati” (che si po’ tradurre dal napoletano in “falliti”), e ha inteso l’estremo insano gesto del suicida come sussulto di dignità.
Tali drammatiche considerazioni la sindachessa le ha fatte all’esito degli arresti dei suoi assessori, nel corso dell’inchiesta di giustizia che intende dimostrare l’esistenza di accordi delittuosi tra amministratori pubblici e impresa privata per l’aggiudicazione di appalto ultramilionario (oggetto, la manutenzione delle strade di Napoli), quando s’è resa conto di ciò che sarebbe accaduto sotto il suo naso.
Le dichiarazioni dirompenti della Rosetta hanno fatto impressione ai timorati di Dio, come ai laici rispettosi del bene della vita, perché è apparso a tutti evidente che se interviene altro sprazzo di lucidità nella mente provata della donna, e questa dovesse malauguratamente rendersi conto della figuraccia fatta in tutto il pianeta quando Napoli s’è vista in mondovisione sommersa di rifiuti, per insolito quanto imprevedibile sussulto di dignità, concreto diverrebbe il rischio di suicidio di massa dei componenti la Giunta. Senza considerare altri scandalucci sparsi qua e là.
Intellettuali, uomini di fede e delle istituzioni, militanti di partito, semplici cittadini, tutti allarmati da questi paventati scenari tragici, sono corsi a ricordare al sindaco e alla Giunta che gesto nobile per riaffermare la loro dignità è quello delle dimissioni da sindaco e assessore. Atto sufficiente che salva la vita per rendere l’anima a Dio quando questi la richiede.
Comunque, nonostante i saggi consigli, il pericolo non è scongiurato: pare che tra sindaco e assessori si sussurri con convinzione “meglio morti che senza poltrona”.
[foto via Comune di Napoli]
Luca Procaccini
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