giovedì 15 gennaio 2009

Travaglio indagato, imputato, condannato, indultato e forse anche prescritto


Chi ha avuto la disavventura di ascoltare qualche monologo di Travaglio, ospite costante delle trasmissioni di Santoro, certamente ricorda che il figuro amava marcare le distanze con coloro che, secondo lui, erano oltraggiosamente a ricoprir incarichi politici, anteponendo al nome la definizione di indagato, imputato, condannato, indultato e prescritto a seconda della condizione in cui il soggetto dell’attacco poteva versare.

Chi ha memoria del travagliato commento alla legge che varò l’indulto nel 2006 ricorderà che l’uomo recitava queste parole: "È chiaro che bisognerà al più presto reagire e far sentire la nostra voce contro l'inciucio presente e soprattutto contro quello prossimo venturo. Ne stiamo già parlando con alcuni dei promotori del Palavobis e dei girotondi, per organizzare alla ripresa autunnale una manifestazione per la legalità".

Chi ha presente la riforma del processo penale propugnata dal Travaglio sentirà familiari le parole di questi quando auspicava che si "abolisse il grado di appello [...] salvo l'emergere di nuove prove, e si introducesse un filtro severo ai ricorsi in Cassazione…".

Chi era abituato a vedere in Travaglio l’amante dei processi pubblici a mezzo stampa, i processi di piazza dove l'imputato spesso e volentieri non ha nemmeno diritto di replica e basta un avviso di garanzia perché si possa considerare il destinatario del provvedimento colpevole del misfatto, certamente si sarebbe aspettato coerenza nell’uomo.

Invece no, Travaglio è stato condannato a otto mesi di reclusione per diffamazione a Cesare Previti, s’è visto concedere l’indulto, e ora interpone appello avverso la sentenza e, essendo i fatti per cui è stata emessa condanna dell’anno di grazia 2000, con i tempi della giustizia nel grado d’appello (e magari, se necessario, con l’ausilio del ricorso in Cassazione) ci sta pure che ottiene la prescrizione del reato.

Così colui che ha talmente abusato dell’apostrofare a fini dispregiativi del prossimo il termine condannato - tanto che quando, nel corso della puntata di AnnoZero, il ministro Castelli gli ricordava d’esser stato condannato per diffamazione in sede civile, tenne a precisare che era soccombente e non condannato generando evidente ilarità per il tentativo di smarcarsi col sottile distinguo - oggi è diventato nientemeno che indagato, imputato, condannato, indultato e in predicato d’esser pure prescritto.

Quando il bue dà del cornuto all’asino.

[foto via flickr.com/photos/biscuitsmlp]

Luca Procaccini

10 commenti:

  1. È sempre cosa buona donare un sorriso, è invece cosa triste essere accecati al punto da trasudare livore anche laddove oggettivamente non ce n'è bisogno. Puoi migliorare.

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  2. Certo certo... la diffamazione è grave quanto la corruzione o la corruzione di giudici...
    come diceva Totò: "ma mi faccia il piacere!"

    Inoltre Travaglio sta ricorrendo in appello, non ha sfruttato l'indulto e non è detto che lo farà. La stessa cosa per la prescrizione. Ma questo blog è scritto dal figlio scemo di Emilio Fede?

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  3. certo, certo... diffamare in maniera sistematica non è grave. poco importa che i media sono taglienti come una lama affilata. poi, l'indulto si applica automaticamente, e se fai appello è perchè vuoi l'anullamento del reato (mentre l'indulto lascia il reato ma cancella la pena). alla prescrizione, invece, si può rinunciare. vedremo se così sarà, ma resta il fatto che l'uomo anche sull'appello aveva assunto una posizione e, coerentemente come il figlio scemo di berlusconi, ne ha adottata altra. troppi figli scemi in giro, lei a chi è figlio?

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  4. Gentile Francesco Paolo3 maggio 2009 alle ore 10:45

    Nell'Italia delle leggi a personam è facile che un criminale sia innocente e che chi lo addita il delinquente.
    Travaglio ha diffamato Previti? ho i miei dubbi. Un giorno la storia farà i conti con la verità, come è gia successo nella passata dittatura, il fascismo.
    Il tempo è galantuomo...

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  5. convengo con chi precede nel commentare. notoriamente Travaglio addita tutto e tutti, ed altrettanto notoriamente Previti può essere considerato criminale se così si definisce colui cui è stata comminata pena definitiva, per la commissione di reato, a seguito di regolare processo. quindi, dice francesco paolo, previti risulterà innocente anche se additato dal criminale. ed il tempo, galantuomo, lo dimostrerà. questo perchè la storia fa sempre i conti con la verità, come è stato anche per il fascismo. infatti, dopo sessant'anni comincia finalmente l'analisi del fenomeno senza preconcetto e senza miti da tutelare anche a costo di tradire la verità.
    bravo francesco paolo, hai capito tutto. e se hai dubbi sul fatto che Travaglio abbia potuto diffamare Previti, leggi la sentenza. e' il modo migliore per fugare ogni dubio. comunque, escluderei si possa trattare di un giudice politicizzato. impossibile trovarne in italia.

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  6. Ho letto il libro di Travaglio e di comico ci sei solo tu e il tuo CAPO quello che tu difendi: ma vai al diavolo...

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  7. ma bravo, ha anche letto un libro lui. sono progressi questi, è evidente. ma non abbastanza da comprendere la realtà perchè, purtroppo, da queste parti il capo manca. e dico purtroppo perchè mandare al diavolo un capo è sempre fonte di soddisfazione. invece, mi tocca mandare al diavolo un anonimo qualsiasi. Anzi peggio, un anonimo che ha letto un libro e senza spiegare perchè il suo punto di vista sarebbe il migliore manda al diavolo il prossimo. quindi, cambio idea. neanche al diavolo ce lo mando. faccia quel che ne ha voglia, ma con il libro in mano che gli viene meglio.

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  8. La cosa più triste è il creare delle fazioni per decidere chi tra due è il meno criminale...problema che porta questo paese allosfascio.
    Ormai personalmente ho perso i miti della politica da troppo tempo e mi fermo a pesare le parole dei singoli, ma purtroppo queste parole spesso vanno in contrapposizione con i fatti svolti.
    Cmq alal fine non cambierà una beneamata...
    chi ha il potere continuerà la sua scalata e si proteggerà sempre di più...e chi invece non ce l'ha finisce per cambiare aria e spostarsi all'estero.
    Un saluto a tutti voi, alla vostra intelligenza, ai vostri politici, alle vostre veline, al vostr splendido calcio, alla vostra politica ed alla vostra giustizia, ma sopratutto al vostro Onore di italiani.
    Anche se parte di queste cose vi hanno abbandonato già da troppo tempo.

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  9. Stupisce che i travagliati seguaci leggano libri. Questa è una notizia visto che i loro commenti non vanno più in là dell'insulto.

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