domenica 26 aprile 2009

25 aprile. Qualcuno spieghi a Franceschini cosa è successo

Già Violante anni fa disse che i caduti della Repubblica Sociale Italiana erano da onorare perché sacrificarono la vita in buona fede. Anche se la causa era sbagliata. Qualche ora fa, egual concetto hanno espresso Napolitano e Berlusconi, ma Silvio è andato oltre. Non c’è dubbio che è stata sacrificata la vita di tutti i caduti, e che tutti vanno onorati, ma è anche vero che solo alcuni di questi hanno combattuto per sconfiggere i nazifascisti.

È sicuro che dalle ceneri della guerra civile è nata la nostra moderna democrazia, e che la ricorrenza del 25 aprile è stata concepita come data per celebrare la sconfitta del fascismo e la liberazione dell’Italia dai nazisti. Ma è anche ora di chiamare questa ricorrenza non più festa di liberazione, ma festa della libertà. Non più, e non solo, liberazione dal fascismo, ma libertà da ogni totalitarismo.

Questo il senso del discorso di Berlusconi. Deprimente la risposta di Franceschini: il nome non si cambia perché la ricorrenza “così l’hanno chiamata i nostri padri”. Potrebbe pensarsi che il leader del PD, furbescamente, abbia voluto liquidare la questione con una battuta per evitare di addentrarsi nello spinoso problema di dover riconoscere che il comunismo è stato totalitario e, per fortuna, ce ne siamo “liberati” al punto da non averne neanche semplice rappresentanza parlamentare.

Purtroppo non è andata così, il ragazzo ce la mette tutta ma non ci arriva. Che qualcuno gli spieghi cos’è successo veramente.

Luca Procaccini

2 commenti:

  1. Gli ex aennini dovrebbero capire che il la guerra civile o di liberazione non è stato uno scontro tra comunisti e fascisti. L'argomento polemico del dire "il comunismo era totalitario, i milioni di morti" lo si può usare con gli eredi del PCI ma non con gli eredi dei partigiani bianchi, liberali, azionisti e monarchici. Questi ultimi vi possono dire che hanno combattuto il nazifascismo prima e il comunismo poi..

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  2. vero. è per questo che non si capisce perchè mai nessuno ponga la dovuta attenzione sul fatto che i partigiani rossi, nel perseguire i loro scopi, non hanno avuto scrupoli di sorta. a prescindere dalle vicende luttuose intervenute dopo la caduta del fascismo, basti ricordare che quando ancora lo si combatteva ci fu l'eccidio di porzus nell'ambito del quale, in modo vile e subdolo, i partigiani rossi uccisero i partigiani bianchi della brigata osoppo perchè non concordavano sull'opportunità di favorire il maresciallo Tito nei propositi annessionistici che gli jugoslavi avevano sul territorio del nordest d'italia. ed allora, perchè non riconoscersi tutti nella ricorrenza quale momento della riconquistata libertà. libertà riconquistata dai nazifascisti certamente, ma scampata anche al pericolo comunista.
    la risposta è semplice, a destra si è elaborato il fallimento dell'idea. a sinistra non ancora.
    il problema è solo loro. però, il quesito diviene altro, come mai franceschini ex democristiano (e quindi non ex comunista) non ci vuole sentire da questo orecchio? sarà mica che gli torna comodo per grattare qualche voto a sinistra?
    altrimenti, datemi voi la motivazione. se esiste.

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