Cofferati, quand’era in procinto di scadere dalla carica di Segretario della CGIL, disse che non avrebbe fatto politica e sarebbe tornato alla sua scrivania nella qualità d’impiegato della Pirelli. Non l’hanno visto neanche per un minuto. Infatti, divenne Sindaco della città di Bologna.
Poi, nell’approssimarsi della scadenza del quinquennio amministrativo, Cofferati disse che non si sarebbe ricandidato alla carica di Sindaco della città perché, novello padre, non voleva impegno che lo tenesse lontano dal pargolo. Oggi apprendiamo che è candidato capolista del PD, nel collegio nordovest, al Parlamento Europeo.
Se possiamo escludere che la scelta dell’uomo sia stata dettata dal fatto che fare il Sindaco è un lavoro pesante e mal pagato se rapportato all’incarico del deputato europeo meglio pagato e meno impegnato, la motivazione è una sola. Il figlio di Cofferati deve essere un rompicoglioni nucleare. Altro che Bologna meglio l’espatrio, avrà pensato il cinese.
Luca Procaccini
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