L’avversione della Lega al referendum sulla legge elettorale si spiega perché, se si raggiunge il quorum e passa il referendum, il premio di maggioranza non va più alla coalizione ma solo alla lista. Quindi, la Lega non sarebbe più determinante per vincere le elezioni perché il PdL, se prende un voto in più del PD e della Lega, si becca per intero il premio di maggioranza e governa. Senza la Lega, appunto.
Ecco perché il carroccio vuole che si tengano consultazioni separate. Prima le europee, poi il referendum. Così, come accade da più di dieci anni a questa parte, l’elettore pigro non va a votare per il referendum, il quorum non si raggiunge e la modifica non passa. Invece, se si accorpa il referendum alle elezioni europee, l’elettore che va a votare per il Parlamento europeo, per quanto pigro, se gli mettono in mano un’altra scheda, il voto lo esprime, e il quorum lo si raggiunge.
E allora questa è l’occasione per il completamento della rivoluzione Berlusconiana. Infatti, Berlusconi che aveva fondato Forza Italia e governato malamente con AN, UDC e Lega, col nuovo giro ha accorpato FI ed AN nel PdL, licenziato l’UDC e conservato il rapporto con la Lega. E le cose vanno molto meglio. Ma tutto è perfettibile. E l’occasione è servita: se passa il referendum elettorale, il PdL governa anche senza la Lega.
Controindicazione: la Lega fa “pressioni” affinché non ci sia l’accorpamento delle consultazioni per affossare il referendum. Traduzione: la Lega minaccia di togliere l’appoggio al Governo se passa il referendum. Quindi, minaccia la crisi e le elezioni. Come nel 1994. chi tradisce una volta tradisce sempre, direbbe qualcuno.
Soluzione: le palle di Berlusconi, se le ha. Che si faccia l’accorpamento delle consultazioni, motivandolo semplicemente con un risparmio di 400 milioni di euro per le casse dello Stato. Che passi il referendum e che la Lega rompa l’alleanza e determini lo scioglimento delle Camere. Che si vada pure a votare, ma questa volta ognuno per se Dio per tutti.
E allora: il PD, conciato com’è, oggi ambisce a raggiungere il 27% dei voti per non dover dichiarare fallimento totale; la Lega, movimento tribale che nessuno si fila al Centrosud, mai potrà competere neanche col PD. Resta il PdL, che oggi viaggia su percentuali spaziali e che, con la legge elettorale modificata, potrà godere in solitudine del premio di maggioranza e governare.
Non manca nulla. Solo l’esibizione delle palle di Berlusconi. Dai Silvio, faccele vedere.
Luca Procaccini
forse il Paese in una fase di crisi economica mondiale avrebbe bisogno di governo e non di una altra campagna elettorale....
RispondiEliminasarebbe la terza in cinque anni...
Forse una soluzione al problema (tale da rendere dignitoso non solo il prossimo referendum, ma tutti quelli non costituzionali) sarebbe l'eliminazione del quorum.
RispondiEliminaNessuno potrebbe fare più dell'invito all'astensione un'arma politica.
vero quel che dice il primo commentatore. proprio non c'è bisogno di nuove elezioni, anche perchè buona prova di governo viene data in questi mesi. però la curiosità è forte e, se il rischio elezioni è il prezzo da pagare per vedere le palle di Berlusconi, io l'accetto... per quanto riguarda il secondo commentatore, io preferisco mantenere il quorum. anche se non passa il quesito, almeno così si manifestano quelli che preferiscono invitare alla gita al mare. E' sempre bene riconoscerli...
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